Il 2 giugno del 1996 Schumacher otteneva la prima vittoria con la Ferrari. Fu l’inizio dell’epopea del tedesco sulla rossa.
2 giugno 1996, sotto un diluvio pazzesco va in scena una delle imprese più grandi della storia della F1. Michael Schumacher è al primo anno in Ferrari, e le cose vanno in maniera molto altalenante. Infatti, nelle prima 6 gare stagionali, ci sono stati tre podi e tre ritiri per il tedesco.
A Barcellona, però, le cose cambiano. Schumacher dopo due pole position di fila, è costretto a prendersi solo al terza posizione dietro le Williams di Hill e Villeneuve. La domenica, però, sin dal warm-up mattutino cade copiosa la pioggia, e per la gara cambiano le strategie.
Grazie al diluvio che si scatenò proprio durante la corsa, ecco che il mondo assistette a uno dei GP più belli ed emozionanti di sempre, che consacrarono ancora di più il già due volte campione del mondo Schumacher, nella storia.
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La gara corsa a Barcellona il 2 giugno del 1996 è qualcosa di veramente epico. Partita sotto la pioggia, i commissari decisero di farla iniziare senza Safety Car, ma normalmente. Già nel giro di ricognizione, però, Mika Salo con la Tyrrel rimase piantato sulla griglia.
Scattato il semaforo verde, poi, subito tanti incidenti, a causa della scarsa visibilità, mentre Schumacher non era partito bene. Tuttavia a bordo della sua Ferrari nessuno poteva tenergli testa in quelle condizioni di bagnato proibitive, e il tedesco iniziò la rimonta.
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Tutti furono superati anche con la strategia, e nessuno riusciva a tenere il suo ritmo, nonostante i problemi al motore che gli fecero perdere potenza a un certo punto del GP. Alla fine, difatti, Schumacher si impose davanti a tutti conquistando la prima vittoria con la Ferrari, in una gara epica in cui diede 45 secondi ad Alesi e 48 a Villeneuve, mentre tutti gli altri che finirono la gara, ebbero almeno un giro di distacco.
L’impresa del kaiser a Barcellona è entrata di diritto nella storia di Maranello e della F1. Difficilmente si era visto prima, e si è visto dopo, un pilota guidare con quella sicurezza sul bagnato. Del resto, però, lui era Michael Schumacher, e già all’epoca faceva intravedere la futura epopea a bordo della Ferrari.
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