Più grave del previsto l’incidente occorso a Dupasquier nel finale delle qualifiche della Moto 3 al Mugello, il pilota non ce l’ha fatta.
L’episodio di ieri accaduto durante il finale della Q2 della qualifica di Moto 3, rischia di eliminare tutta l’allegria dal weekend del Mugello del motomondiale. Infatti, Jason Dupsqauier dopo essere caduto all’uscita dalla seconda delle arrabbiate, è stato travolta sia da Sasaki che da Alcoba.
Il pilota svizzero è stato prontamente soccorso dal personale del circuito toscano, ma le sue condizioni sono state subito agli occhi di tutti, molto gravi. Ci sono voluti molti minuti per stabilizzarlo e per riuscire a metterlo sull’elicottero, che poi l’ha portato all’ospedale di Firenze.
Qui, Dupasquier è arrivato con un quadro clinico già critico, e nella notta tra sabato e domenica ha subito un intervento chirurgico per ridurne le lesioni al torace. Tuttavia, purtroppo, le sue condizioni sono rimaste critiche, e poi ci ha lasciato definitivamente.
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L’incidente di Dupasquier non è stato il primo ne l’ultimo, soprattutto relativamente all’investimento. Ovviamente, però, i piloti sono quasi programmati ad andare avanti, con la scelta in cuor loro già fatta, ovvero quella di correre.
Ogni qualvolta c’è un problema di questa gravità, comunque vada, i rider del motomondiale, ma del motorsport in generale, sono decisi nel riscendere in pista. Tutti loro, sanno che quando vanno a certe velocità combattono anche con la morte.
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L’incidente di Dupasquier, quindi, non cambia i piani dei piloti. Ciò che però dovrebbe far pensare, è la scarsa sicurezza, nonostante l’anno corrente sia il 2021, del corpo del pilota in particolare nella zona del collo, che già in passato ha provocato la morte di altri, come nel caso di Simoncelli.
Insomma, quanto accaduto a Dupasquier, deve far pensare a tutto il movimento di cambiare direzione. Cambiare totalmente le tute, così che possano coprire interamente il corpo, senza lasciare zone vitali scoperte.
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