Il venerdì delle libere della MotoGP al Mugello ci ha confermato quanto ci aspettavamo, Ducati, Suzuki e Yamaha a lottare per le prime posizioni.
Si ritorna al Mugello dopo due anni, ma quanto visto finora nel mondiale non cambia. Ducati, Suzuki e Yamaha lottano per le prime posizioni, con il podio occupato da Bagnaia primo, Rins secondo e Morbidelli terzo.
Quarta un’altra moto della casa dei tre diapason, quella di Quartararo, mentre in quinta posizione troviamo un’altra marca, ovvero la KTM con Binder seguito dal teammate Oliveira, con quest’ultimo a lungo primo nella sessione di libere numero 2.
A completare la top ten, nonché l’accesso alla Q2 per le qualifiche di domani: Nakagami, Vinales, Aleix Espargaro e Miller. Appena fuori Zarco con la sua Ducati Pramac, e il campione del mondo Mir, che non è riuscito a trovare un buon giro finale per rimanere tra i primi dieci.
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Riguardo gli italiani, le libere del Mugello non ci hanno regalato grandi soddisfazioni. Detto di Bagnaia ottimo primo e di Morbidelli ottimo secondo, ecco che il primo pilota nostrano dopo di loro è Michele Pirro 15esimo. Questi è una wild card di Ducati, e corre con i colori della Pramac a causa dell’assenza di Martin per infortunio.
Subito dopo di lui, troviamo Danilo Petrucci, il quale con KTM non riesce a essere incisivo come Binder e Oliveria. In 17esima posizione, poi, ecco Luca Marini che si prende mezzo secondo circa dalla decima posizione detenuta da Miller.
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Dal 19esimo al 21esimo posto, poi, in fila troviamo altri tre piloti italiani. Il primo è Bastianini, il secondo è Savadori con l’Aprilia che non riesce proprio a guidare bene, e infine Valentino Rossi, il quale si è reso autore di diversi lunghi alla San Donato, in cui non ha preso il punto di staccata.
Insomma, le libere del Mugello della MotoGP, non ci hanno regalato grandi gioie, se non per i soliti Bagnaia e Morbidelli. Gli altri, devono assolutamente migliorare in vista della terza sessione di prove di sabato mattina, altrimenti c’è il rischio di rimanere ancora una volta fuori dalla Q2, soprattutto per uno come Valentino Rossi che non può chiudere ancora così indietro.
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