Egor Igorevich Kriuchkov ha patteggiato la propria condanna. Ma nell’estate 2020 il suo tentativo di violare il sistema Tesla fece parlare il mondo intero.
E’ stato condannato a 10 mesi di reclusione Egor Igorevich Kriuchkov, l’hacker che tentò di violare la sicurezza informatica della Gigafactory Nevada. Il russo evita la mano pesante della giustizia americana patteggiando la pena.
I fatti
Nell’agosto 2020, Kriuchkov offrì un milione di dollari a un dipendente di Tesla per violare le reti della Gigafactory in Nevada. L’obiettivo era quello di chiedere un riscatto di quattro milioni a Elon Musk. Minacciando la pubblicazione online di tutti i dati estrapolati.
La missione del giovane russo (che avrebbe avuto alle spalle un gruppo di cospiratori) doveva prevedere il collegamento di una chiavetta Usb a un computer aziendale. In otto ore circa il dispositivo avrebbe dovuto installare un malware che avrebbe infettato la rete Tesla.
Ma il dipendente di Elon Musk non ci sta e denuncia il cyber-criminale. Le indagini dell’FBI hanno consentito di individuare e arrestare il 27enne, che era arrivato negli Stati Uniti con un visto turistico.
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La condanna
Le manette per Kriuchkov scattarono in aeroporto a Los Angeles. Appena in tempo mentre il giovane, vedendo ormai il suo piano miseramente fallito, tentava di lasciare gli Stati Uniti. Una condanna tutto sommato mite per Kriuchkov. Il giudice americano ha infatti accolto la richiesta di patteggiamento dell’imputato, condannandolo a 10 mesi di reclusione. Qualora, scontata la pena, l’hacker russo dovesse decidere di rimanere negli Stati Uniti, questi rimarrebbe sotto la supervisione dell’FBI per la durata di tre anni.
Insieme alla pena detentiva, Kriuchkov dovrà pagare anche una somma di circa 15.000 dollari. Questa la somma liquidata per i soldi spesi da Tesla per indagare sull’accaduto e sventare l’attacco informatico.
In meno di un anno, la giustizia americana ha fatto il proprio corso con la condanna di Kriuchkov. A poco è valso il pentimento del giovane. Kriuchkov ha infatti lanciato un videomessaggio di scuse direttamente dal carcere dove è detenuto. Ma per molti è sembrata una strategia per mitigare la sicura condanna. Già negli scorsi mesi, infatti, il russo si era dichiarato colpevole.