Birò è una specie di minicar elettrica ma anche uno scooter elettrico. Insomma i suoi produttori ci hanno veramente voluto confondere.
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L’arrivo dell’elettrico ha cambiato per sempre il modo di operare sui nuovi veicoli che hanno visto la luce dopo aver capito la sua importanza. Tuttavia ci sono aziende che hanno portato all’estremo il concetto di nuova progettazione, sfornando prodotti nuovi, strani ma buoni.
Stiamo parlando di Estrima, ovvero un’azienda di Pordenone che ha creato Birò, una specie di minicar elettrica che a norma di legge è uno scooter. Difatti, perché una persona possa guidarlo, ha bisogno del patentino, come se fosse un motorino, e avere ovviamente 14 anni.
Quando si vede Birò, certamente non vene voglia di comprarlo ne di farci un giro, tuttavia questo mezzo (nome azzeccato viste le dimensioni ridotte) corrisponde esattamente al nuovo modello di trasporto che si è evoluto dalla crisi portata dalla pandemia.
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Birò, caratteristiche
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Come detto, quindi, Birò è un veicolo completamente elettrico e sostenibile che va incontro alle persone che non vogliono perdere troppo tempo nel traffico ne in un’automobile normale. La minicar/scooter poi ha anche una diverso tipo di motorizzazione che può essere scelto dal cliente.
I motori sono 2 ed entrambi elettrici con una diversa potenza. Uno dei due ha velocità di 45 Km/h, mentre l’altro 60 Km/h tramite il kit Bolt, che vuol dire fulmine. In quest’ultimo caso, a norma di legge, non è più uno scooter ma un quadriciclo pesante, e bisogna avere 16 anni per poterlo guidare.
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Presenti, inoltre, ben 4 versioni diverse del Birò. Ce ne sono due per le stagioni più fredde e più calde, ovvero Birò Winter e Summer, con la seconda in cui per garantire maggior ricircolo d’aria non ci sono le portiere. Poi ci sono i modelli Big e Box, il primo più spazioso e confortevole, mentre il secondo è più professionale e quindi utile per spostarsi per lavoro.
Birò, dunque, è un buon mezzo da utilizzare in città dopo la fine dell’orario scolastico, o anche per andare a lavora senza rimanere per forza imbottigliati nel traffico. Inoltre, il mezzo di Estrima è elettrico, il che vuol dire nessun inquinamento. Tra l’altro, infine, è anche economico ma non troppo, visto che si parte da quasi 8mila euro per arrivare a circa 12mila euro.