La risposta ai veicoli commerciali di Fiat non si è fatta attendere, con Opel che ha presentato il suo Movano, anche in versione elettrica.
Il settore dei veicoli commerciali vede una grande lotta in questo mese di maggio, con Fiat che ha fatto la sua proposta tramite Ducato, Doblò e Fiorino, mentre Opel adesso risponde con Movano. La nuova vettura per le aziende e i loro trasporti, si trova anche in versione elettrica.
Questo mezzo rappresenta la rivoluzione della casa tedesca per i propri veicoli commerciali, prodotto insieme a una società amica, ovvero la Vauxhall Motors, che così come Opel fa parte del gruppo Stellantis.
Movano difatti è anche l’11esimo risultato della collaborazione tra le due aziende, che insieme sono riuscite a sfornare diversi ottimi veicoli, e quello presentato non fa differenza, sia in versione tradizionale che in quella elettrica.
Potrebbe interessarti >>> Opel Corsa-e: 100% elettrica, la city car del futuro urbano
Movano, caratteristiche
Opel Movano, quindi, rappresenta la risposta alla sfida lanciata da Fiat in questo mese di maggio. Partendo dal motore, esso è un euro 6 e nelle sue varie versioni varia nella potenza da un minimo di 120 a un massimo di 165 cavalli.
Riguardo la parte elettrica, il pacco batteria può essere di due tipi, con un range di autonomia che va da 117 a 224 chilometri da poter percorrere con una carica di energia. Considerando che si tratta di un veicolo commerciale soprattutto city, è un ottimo risultato.
Potrebbe interessarti >>> Da oggi cinture sempre allacciate, anche in moto: il brevetto italiano
Venendo alla capienza, essa dipende dalla carrozzeria che può essere di tre tipi. Al suo massimo, comunque, Movano può ospitare un carico di ben 2100 chilogrammi, con un peso lordo che varia tra 3mila e 4mila Kg.
Movano, dunque, vuole dare un strigliata al settore dei veicoli commerciali, in cui in questo mese di maggio Fiat ha fatto la voce grossa sulla concorrenza. Opel e Vauxhall entro fine anno, tuttalpiù a inizio 2022, vogliono ritornare nel mercato e cercare di spezzare questo dominio della casa italiana, e i presupposti per riuscirci ci sono tutti.