Un incidente considerato anomalo è arrivato alla fine con la decisione di un giudice. Ma la situazione in Italia è davvero da brividi
Non è di certo un caso che, in Italia, le strade lascino a desiderare. Più volte, infatti, sia cittadini che istituzioni ed esponenti politici vari, si sono lamentati di problemi per la viabilità come per la sicurezza di tutti. Proprio per questo qualcosa deve cambiare.
E a tal proposito è arrivata una sentenza, se non inaspettata, quantomeno senza precedenti. Il giudice di pace Maria Alessandra Buchi si è espresso riguardo a quanto successo nel giugno 2018 ad un ciclista a Torino, che mentre era in sella alla sua bici è caduto in una grande buca nella città piemontese.
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Secondo quanto spiegato dall’uomo, l’incidente che lo ha visto malauguratamente protagonista era inevitabile. Fu costretto a presentarsi in pronto soccorso dove gli furono diagnosticate una frattura del gomito e la rottura di diversi denti.
E così il ciclista non ci ha pensato due volte a sporgere denuncia contro il comune. Nessuna giustificazione è bastata a convincere il giudice che, infatti, ha condannato l’addetto comunale alla manutenzione, che dovrà pagare una multa di 500 euro per negligenza e risarcirne ben 4700 per i danni.
Brutta storia quella del ciclista di Torino. Ma quel che è peggio è che non si tratta, purtroppo, di un caso isolato. Ma anzi, nelle strade italiane ci abbiamo fatto ormai tristemente l’abitudine.
Incidenti che, purtroppo, riguardano anche i motociclisti. Se allarghiamo il cerchio, secondo quanto emerso dallo studio realizzato dall’ACI e riguardante gli incidenti stradali del 2019, sono 36.526 i viaggi finiti male, di cui 1143 mortali. 1257 i decessi (39,6%) e 58535 feriti, tutti avvenuti nel giro di 55.000 chilometri: quasi 4 morti ogni 100 incidenti.
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Pescando i dati Istat del medesimo anno, nelle strade urbane la situazione è da brividi. 74 incidenti su 100 avvengono nei centri abitati, 21 nelle strade extraurbane e 5 in autostrada.
Come prevedibile, giugno e luglio sono i mesi con la maggiore incidentalità. Venerdì è il giorno più “intenso” da questo punto di vista, dalle 18 alle 20 soprattutto. Un trend che si ripercuote anche nel 2021 per quanto riguarda scooter e moto.
Nel secondo fine settimana di maggio, ad esempio, sono arrivate statistiche da record in quanto a tragedie per i motociclisti. 21 incidenti mortali (22 vittime).
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Si tratta di un numero quattro volte superiore alla media nazionale, dato che normalmente ad ogni week end ci sono massimo sei incidenti mortali.
Un primato terribile che sorpassa anche quello del 2020. Di certo, il problema delle strade, considerando una situazione urbana in tante città oramai insostenibile, è tutto tranne che casuale.
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