In Parlamento una proposta di abolizione. Ma da tempo si parla di abrogare l’odiosa imposta. Gli automobilisti sperano. Ma ora la decisione spetta al Governo Draghi.
Gli automobilisti sperano. La parlamentare Manuela Gagliardi, ex esponente di Forza Italia e oggi nel Gruppo Misto, ha infatti redatto un documento in cui chiede al Governo di abolire la tassa.
Con questo, noto e detestato, termine, ci si riferisce ad una sovrattassa introdotta dal Governo italiano nel 1976 e rimasta in vigore fino al 1997. Si tratta di un’aggiunta alla tassa di circolazione – il cosiddetto bollo – per le autovetture e autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone a motore diesel. Non cifre di poco conto per gli automobilisti. Tale somma, infatti, provocò importanti ripercussioni sul mercato dell’auto, dato che le motorizzazioni a benzina, non sottoposte al tributo, furono avvantaggiate nelle vendite.
Successivamente fu abolito nel 1997, riallineando il mercato. Il diesel iniziò a crescere, a discapito dei veicoli alimentati a benzina. Nel 1976 si parlava infatti di 12mila lire per ogni per ogni cavallo fiscale di “potenza del motore”. Con ulteriori, penalizzanti, paletti per i contribuenti. Non poteva infatti essere d’importo totale inferiore a 200mila lire ed era ridotta del 50% per le autovetture da noleggio di rimessa e per le autovetture che effettuavano servizio pubblico di piazza. Nel 1987 si arrivò addirittura a quasi 34mila lire per ogni cavallo fiscale.
Ma l’abolizione durò poco. Il superbollo, infatti, è stato reintrodotto nel 2011 con un importo pari a 10 euro per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a 225 kW. Un anno dopo, a partire dal 2012, l’addizionale è stata modificata, abbassando la soglia della potenza. Sono stati così coinvolti i veicoli di potenza superiore ai 185 kW, aumentando inoltre l’addizionale a 20 euro per ogni kW oltre la soglia.
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Ora la proposta della parlamentare Gagliardi. Il documento dell’ex forzista impegna il Governo presieduto da Mario Draghi a valutare l’opportunità di abolire il cosiddetto superbollo e di introdurre la totale detraibilità dell’Iva sulle auto aziendali.
Una proposta che, ovviamente, si inquadra anche nella difficile situazione economica che vive il Paese a causa della pandemia da Coronavirus, che ha colpito non solo la salute, ma anche le tasche degli italiani. Misure che, nell’obiettivo dei proponenti darebbero certamente impulso al mercato dell’auto, ma che il Governo, ovviamente, non ha l’obbligo di varare.
Solo le prossime settimane ci diranno come andrà a finire. Da tenere d’occhio anche il progressivo consumo dei fondi ancora disponibili sulle auto con emissioni comprese tra 0 e 60 g/km. Dal Governo si attendono misure di sostegno ai settori della produzione e distribuzione automotive.
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