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Concessionari auto “licenziati”: decisione shock di Stellantis

Comunicazione improvvisa che mette a rischio i punti vendita più piccoli. L’idea, infatti, è quella di organizzarsi con grandi punti vendita. Obiettivo: ospitino tutti i marchi controllati dopo la fusione tra PSA e Fiat Chrysler

Il presidente di Stellantis, John Elkann (Getty Images)

Una scelta che con ogni probabilità rivoluzionerà il mercato dell’auto. Stellantis ha deciso di disdire tutti i contratti con concessionari e officine autorizzate. Le ripercussioni che questa strategia attuata dall’azienda nata dalla fusione di PSA e Fiat Chrysler Automobiles sono al momento incalcolabili.

Il 2023 sarà l’anno zero

Il marchio Vauxhall (Getty Images)

In vista di una riorganizzazione della rete, l’azienda ha quindi deciso di “licenziare” tutti i vecchi concessionari. Il preavviso della rescissione dei contratti è di due anni. Quindi l’effettiva rivoluzione del mercato dovrebbe arrivare dal 2023 in poi. La mossa, drastica e inattesa, ha messo sull’allarme l’Associazione Europea dei Concessionari e riparatori di veicoli. Il timore – che secondo molti esperti appare fondato – è che possano crearsi forti squilibri sul mercato dell’auto.

Sono numerose le strutture che, a partire dall’1 giugno 2023 potrebbero avere il benservito. Molti rivenditori rischiano ora di trovarsi in difficoltà. E a pagare il prezzo più alto potrebbero essere i piccoli concessionari. Tra le altre cose, la CECRA sostiene indignata che solo una parte di concessionari sarebbe stata avvisata. Tra questi, i rivenditori di Vauxhall, Peugeot, Citroën, DS, Alfa Romeo, Fiat e Jeep. A salvarsi dalla “tabula rasa”, al momento sarebbero i concessionari Maserati. Altra lamentela è che Stellantis si sia, per ora, limitata solo a una lettera d’intenti.

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I motivi della decisione

L’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares (Getty Images)

Muovendosi con i tempi giusti, Stellantis avrebbe quindi recepito la scadenza della BER. Acronimo di Block Exemption Regulation, è la normativa che tutela la concorrenza in determinati fattori. Tra le BER più note, quella introdotta dall’allora Governo tecnico presieduto da Mario Monti. In quella stagione politica fatta di riforme e spending review arrivò la svolta. Fu eliminato l’obbligo di effettuare tagliandi e riparazioni presso un concessionario ufficiale della casa produttrice durante il periodo di garanzia. Stellantis, quindi, ha pensato probabilmente a questo. I cambiamenti relativi alle vendite online e al sempre crescente mercato dell’elettrico hanno fatto il resto. L’obiettivo è quindi quello di tagliare radicalmente i costi su tutta la filiera.

Stellantis parla di vantaggi per i clienti dall’approccio multimarca e multicanale. L’idea è quella di puntare a grandi punti vendita che possano ospitare tutti i marchi del nuovo gruppo nato dalla fusione. Il concessionario infatti potrà dedicarsi sia alla vendita di veicoli nuovi, sia alla distribuzione di ricambi, nonché ai servizi di assistenza, manutenzione e riparazione. Con la risoluzione dei contratti, partirà quindi la selezione di nuovi soggetti per avviare una partnership e creare così una nuova rete sul territorio. Ma i criteri sono, tuttora, sconosciuti.

Claudio Rossi

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