Da sempre, Papa Francesco è molto attento alle tematiche che riguardano l’ambiente. Dall’enciclica “Laudato sì”, il Pontefice ha sempre esortato a una svolta ecologica mondiale. E adesso, con la nuova vettura basata sul Fisker Ocean SUV, passa dalle parole ai fatti
Forse è esagerato parlare di “svolta green” in Vaticano. Ma di certo anche questo è un piccolo passo storico nel mandato di Papa Francesco. Arriverà infatti l’anno prossimo la prima “papamobile” full electric, per rispondere alle esigenze climatiche, più volte sollevate dal Pontefice.
La vettura sarà basata sul Fisker Ocean SUV. E sono stati gli stessi fondatori della casa automobilistica ad annunciare l’approdo della nuova autovettura per gli spostamenti di Bergoglio. Henrik Fisker e Geeta Gupta-Fisker, co-fondatori del brand, hanno mostrato i progetti a Papa Francesco. Un viaggio a Roma che ha portato a una “fumata bianca”. Ben più semplice rispetto a quella che, nel 2015, comunicò al mondo l’elezione di Papa Francesco.
Sarà quindi un’autovettura ecologica non solo nelle emissioni. Anche gli interni saranno realizzati con materiali riciclati e sostenibili. Addirittura, i tappeti verranno utilizzati tramite il recupero di bottiglie di plastica riciclate dall’Oceano. Ma un po’ di tradizione non guasta anche per un “rivoluzionario” come Francesco. E quindi sarà comunque prevista una calotta in vetro trasparente (ma verosimilmente antiproiettile) attraverso cui il Pontefice potrà vedere e salutare i fedeli mentre sfreccia in Piazza San Pietro.
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Su Instagram, Henrik Fischer si è detto onorato di questo progetto, ricordando come Papa Francesco sia “cosciente della responsabilità che abbiamo verso l’ambiente e le generazioni a venire”. E questo non è un mistero. Già negli scorsi anni, sotto il mandato di Bergoglio, il Vaticano si è dotato di due autovetture ecologiche: le Smart EQ forfour donate da Mercedes in comodato d’uso.
E d’altra parte, Papa Francesco più volte è intervenuto sulle tematiche più strettamente ambientali, esortando i Grandi della Terra a “una conversione ecologica”. Uno dei primi atti ufficiali del Pontefice, peraltro, è stato dedicato all’ambiente. Resterà nella storia l’enciclica “Laudato Sì”, quasi duecento pagine, divise in sei capitoli, dedicate alla crisi ecologica. Che, senza interventi concreti, diventa crisi sociale.
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