Dopo anni di “Gazzelle” realizzate da marchi stranieri, ecco la “Giulia Radiomobile”. Si rinnova il sodalizio tra Arma dei Carabinieri e il Biscione. Ecco la nuova autovettura
Saranno 1770 gli esemplari di Alfa Romeo Giulia al servizio dell’Arma dei Carabinieri. La vettura sarà destinata al Nucleo Radiomobile, quello più presente e attivo sul territorio. Ritorna così la partnership tra la Benemerita e la casa automobilistica del Biscione.
Le caratteristiche della Giulia
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Si tratta di un’auto elegante e scattante, anche nel traffico. Cinque posti e quattro porte, altezza 144 centimetri per 186 centimetri di larghezza. 464 i centimetri di lunghezza per un peso inferiore ai 1500 chilogrammi. Il nome d’ordinanza è, appunto, “Giulia Radiomobile”. La vettura è dotata di cambio automatico a otto marce con trazione posteriore. Insomma, adatta per muoversi un po’ in tutti gli ambienti cittadini e per accelerare all’improvviso in caso di emergenza.
Ma, come detto, non viene trascurato il design. Il tetto infatti ha un pannello a messaggio variabile aerodinamico di ultima generazione. Al di sopra, due lampeggianti blu a Led con luci laterali e faro orientabile. La Alfa Romeo Giulia 2.0 Turbo 200 CV AT8 è dotata dei tradizionali sistemi di comunicazione e di sicurezza presenti sulle vetture dell’Arma. La velocità massima è stimata attorno ai 230 chilometri orari con una accelerazione che va da 0 a 100 chilometri in 6,6 secondi.
Il parabrezza è ovviamente blindato, mentre i cristalli laterali e il lunotto sono antisfondamento. Insomma, una vettura capace di reggere anche la forza d’urto in situazioni di particolare difficoltà. Ma c’è una importante novità: la vettura è la prima a essere dotata della cellula unipersonale per il detenuto che all’occorrenza dovrà alloggiare a bordo. Una differenza non solo estetica, ma anche sostanziale. Così è consentita la presenza di tre militari a bordo per un servizio ancor più sicuro.
Carabinieri: il ritorno al Biscione
Dopo anni in cui le auto dell’Arma sono state affidate – non senza polemiche – ad aziende straniere, i Carabinieri tornano a guidare italiano. Soddisfazione per il ritorno della partnership è stata espressa dal presidente di Stellantis, John Elkann, e dal comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Teo Luzi.
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Un sodalizio importante, nato nel secondo dopoguerra quando tutte le “Gazzelle” avevano il marchio del Biscione. La prima Alfa Romeo dell’Arma è stata la 1900 M “Matta” nel 1951. Ma sono tante le vetture che hanno fatto la storia dell’Arma dei Carabinieri: dall’Alfa Romeo Alfetta, all’Alfa Romeo 90, dall’Alfa Romeo 75 all’Alfa Romeo 155, dall’Alfa Romeo 156 all’Alfa Romeo 159. E, infine, la Giulia Quadrifoglio. Tutte, dicono da Alfa Romeo “simbolo dell’eccellente know-how tecnologico e del migliore spirito creativo del nostro Paese”.