I ricercatori dell’Università di Harvard stanno sviluppando una batteria al litio-metallo. Potrebbe fortemente accelerare l’espansione dei veicoli alimentati ad energia elettrica. Il coordinatore del progetto si mostra ottimista
Potrebbe rivoluzionare il mercato dei veicoli alimentati ad energia elettrica. Parliamo della nuova batteria al litio metallo su cui sta lavorando un gruppo di ricercatori dell’Università di Harvard. A coordinare i lavori, che vanno avanti già da tempo, il docente di origini cinesi Xin Li.
La svolta arriva da Harvard
Il team che lavora presso la John A. Paulson School of Engineering and Applied Science dell’Università di Harvard è fiducioso di essere sulla strada giusta. L’obiettivo è quello di rimediare a quello che è sempre stato il problema delle batterie al litio: l’autonomia. Quella immaginata dai ricercatori di Harvard potrebbe essere caricata e scaricata almeno 10000 volte.
Il professor Xin Li si dice fiducioso sul fatto di poter consegnare presto alla comunità lo strumento: “Possiamo sbloccare prestazioni superiori e sfruttare le loro enormi opportunità”. Passa infatti anche da questo tipo di ricerche l’espansione del mercato dell’elettrico. Tema strettamente collegato all’abbattimento delle emissioni dannose scaricate da vetture e veicoli di ogni genere.
Nonostante i tanti studi effettuati e commissionati anche dalle case automobilistiche, al momento non si è riuscito a realizzare batterie agli ioni di litio in grado di avere tempi di ricarica accettabili. Peraltro, la loro dimensione, ma, soprattutto, il loro peso, le rende difficili da installare su alcuni tipi di mezzo.
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Come funziona la nuova batteria
Adesso, però, potremmo essere di fronte alla svolta. I risultati della ricerca, infatti, sono stati pubblicati sulla rivista “Nature”. E sono molto promettenti. Se la nuova batteria ideata dagli studiosi di Harvard dovesse effettivamente efficace, potremmo avere ben presto veicoli in grado di ricaricarsi in circa un quarto d’ora. E questo avrebbe anche delle ricadute sotto il profilo economico. Sarebbe così facile immaginare un boom della produzione e delle vendite.
Il team del professor Li ha progettato una batteria multistrato. Questo per fornirle maggiore stabilità. Il problema principale che ha fin qui frenato i nuovi progressi sulle batterie al litio-metallo è stata la poca stabilità tra l’anodo e il catodo. Un rischio che porta alla formazione di strutture simili ad aghi, definite dendriti. Dinamiche e terminologie tecniche che però possono portare a conseguenze conosciute anche dai profani: il cortocircuito della batteria e, nei casi più gravi l’incendio.
Se, da un lato, come abbiamo visto, il professor Li si dice ottimista sulla buona riuscita del progetto, dall’altro frena sugli aspetti commerciali: “Ci sono ancora alcune sfide pratiche” dice. L’obiettivo è quindi quello di vincere tali sfide. A cominciare dal controllo dei dendriti di litio. Da questo passa il futuro della scoperta fatta ad Harvard. E forse anche del mercato globale dell’elettrico.