Le indiscrezioni raccontano di una trattativa tra Tesla e la EVE Energy per la fornitura di batterie LFP a prezzi stracciati. Ma resta il sospetto che dietro possa esserci una sofisticata strategia elaborata dal magnate Elon Musk
Tutte le case automobilistiche cercano di abbattere i costi per fronteggiare alla crisi economica scaturita dalla pandemia da Coronavirus. Non fa eccezione la Tesla. Secondo i rumors degli ultimi giorni, l’azienda statunitense specializzata nella produzione di auto elettriche starebbe trattando con l’azienda cinese EVE Energy per ottenere la fornitura di batterie LFP a prezzi concorrenziali.
L’accordo su cui si sta lavorando riguarderebbe le auto che Tesla produce nella Gigafactory di Shanghai. Le batterie della EVE, infatti, hanno costi di produzione di gran lunga inferiori rispetto a quelli di mercato. Un accordo tra i due colossi, quindi, potrebbe portare ad enormi vantaggi nel costo di produzione, e, infine, nel prezzo del consumatore. Non è un mistero, infatti, che la futura Model 2 sia stata concepita come un’auto che possa entrare nella disponibilità di tutti. Per tutte le tasche, insomma.
Se l’accordo dovesse andare a buon fine, i rapporti tra la casa di Elon Musk e l’Oriente potrebbero rafforzarsi ulteriormente. Tesla, infatti, acquista già batterie elettriche da un altro colosso asiatico, CATL. Le batterie sono già montate e in funzione sulla Model 3 Standard Range e il mercato cinese cui la vettura è stata destinata sembra aver gradito molto. E questo nonostante la Cina abbia recentemente effettuato un “giro di vite” sulla normativa che regolamenta le auto elettriche nella Repubblica Popolare.
Peraltro, non è un mistero che la casa automobilistica di Palo Alto stia cercando di abbassare i costi di produzione e di diversificare per poter poi ottenere volumi produttivi sensibilmente più alti. E, infatti, proprio recentemente Tesla ha deciso di aumentare il prezzo di listino della Model 3 venduta in Cina. “Solo” 100 euro che, su larga scala, può diventare però un “tesoretto” di cospicua rilevanza.
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Ma il mistero resta su altre questioni. Come sempre accade in questi casi, resta da capire se il progetto sia reale o solo una speculazione di tipo mediatico e finanziario. Nel pomeriggio in cui la notizia ha iniziato a circolare in rete, i mercati hanno reagito immediatamente con il valore di EVE Energy che è aumentato del 10% in poche ore. Facile per le due aziende trincerarsi per ora nel silenzio: lo “scudo” della trattativa riservata ha infatti portato, sia Tesla che EVE Energy a non smentire né confermare le prove di un accordo che dovrebbe iniziare in autunno.
Insomma, resta il sospetto che dietro possa esserci dietro una manovra di natura economica, ma anche strategica. E’ notoria infatti la concorrenza tra la stessa EVE Energy e CATL. Così come è notoria quella tra Tesla, BMW, Daimler, ma, soprattutto, Xpeng, che EVE Energy serve già da tempo.
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