Tutto il mondo va dietro all’elettrico, Italia compresa. L’ultima novità passata al Governo comprende anche i camion. Di cosa si tratta
In molti non se ne stanno accorgendo, ma soprattutto negli ultimi anni stiamo vivendo un cambio di passo nel settore dell’Automobile, con l’elettrico che avanza sempre di più.
Quella della sostenibilità, in effetti, è una delle battaglie più importanti portate avanti da tante aziende di rilievo, Tesla su tutti. Ma non solo vetture.
Questo lungo quanto necessario processo di cambiamento comprende anche i vecchi camion diesel, assoluta novità per quanto riguarda il decreto sostegni della mobilità elettrica.
Il retrofit, che è già possibile in Italia per le auto e presto anche per le due ruote, molto presto potrebbe essere una realtà nei mezzi pesanti.
Questo grazie ad un emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle ed approvato ieri nelle commissioni Bilancio e Finanze del Senato e ora al vaglio dell’Aula.
Retrofit, non solo auto e moto: adesso anche camion
Come spiegato dal deputato Alberto Zolezzi, la possibilità di convertire un veicolo Diesel trasformandolo in uno elettrico verrà presto estesa anche ai mezzi pesanti, ovvero superiori alle 3,5 tonnellate, categorie N2 ed N3.
Fino ad oggi ciò era consentito solo per il trasporto di persone. Il retrofit, comunque, consente il risparmio del 75% rispetto all’acquisto di nuovi mezzi.
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Secondo Zolezzi, riadattare all’alimentazione elettrica gli autocarri adibiti al trasporto merci aiuterà notevolmente ad abbassare le emissioni e allo stesso tempo produrrà un importante vantaggio economico.
Come? Riconvertendo mezzi già in uso e dando così impulso alle imprese che si occupano di retrofit di aumentare il numero di interventi di riconversione.
Questo processo ha un duplice valore ambientale: perché i mezzi verranno riutilizzati e allo stesso tempo verranno tagliate le emissioni allo scarico, oltre ad essere tutto più conveniente economicamente parlando.
Il politico pentastellato è sicuro che si potranno spendere, ad esempio, 100.000 euro per un autobus da 49 posti invece delle cifre da paura che si toccherebbero comprandone uno nuovo di zecca.
Retrofit: significato e come funziona in ambito motoristico
Retrofit. Semplice parola inglese, che in italiano significa letteralmente riadattamento, serve ad aggiungere nuove tecnologie ad un sistema vecchio, allungandogli così la vita. Questo tipo di lavoro viene fatto in diversi ambiti. Scopriamo quali:
Ambito edilizio: in questo caso, viene migliorata l’efficienza energetica di un vecchio edificio attraverso il suo isolamento termico, il rinforzo antisismico di un edificio non a norma, la conversione di un impianto di illuminazione alogeno o a filamento ad impianto di illuminazione a LED.
Ambito impiantistico: questa terminologia, in questo settore, viene usata in alcuni casi quali sostituzione di fluido refrigerante che però non è più conforme alle attuali norme ambientali e viene quindi cambiato con un fluido nuovo.
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Non tutto, però, va cambiato per forza. Apparecchiature non obsolete possono essere rese funzionanti grazie al recupero del vecchio che insieme al nuovo fluido viene inserito a determinati pezzi.
Ambito meccanico: infine, arriviamo all’esempio che ci interessa maggiormente. Viene aggiunto un catalizzatore, ma va bene anche un filtro antiparticolato ad un motore endotermico.
Questo per riqualificare a livello elettrico un vecchio veicolo (esempio: conversione di un motore a combustione interna ad un mezzo con propulsione elettrica).
Così, molto probabilmente, si farà con i cosiddetti mezzi pesanti. Un passo in avanti verso una strada, quella dell’ecosostenibilità, che può e deve essere quella giusta per il futuro di tutti noi.