Un venditore americano è stato arrestato dai federali con l’accusa di aver truffato Stellantis negli USA, per una cifra milionaria.
Ha dell’incredibile ciò che è successo negli Stati Uniti ai danni di uno dei gruppi di auto più grandi e importanti del mondo. Stellantis, nata a gennaio dalla fusione tra PSA e Fiat Chrysler Automobiles, infatti, ha subito una grave truffa da parte di un venditore americano, uno dei migliori per l’azienda.
Stiamo parlando di Apollon Nimo, il quale proprio all’anagrafe si chiama così, che è riuscito a portare avanti una frode telematica, soprattutto via telefono a Stellantis, per più di 7 milioni di euro. Un vero e proprio schema messo in piedi tra il 2014 e il 2021, che permetteva anche a chi non aveva privilegi, di acquistare auto a prezzo scontato.
Ciò è stato possibile perché, Apollon Nimo, ha permesso anche a chi non era dipendente o famigliare di dipendenti del gruppo Fiat Chrysler, di acquistare automobili con lo sconto. Più vendite faceva, più bonus riceveva dall’azienda di proprietà degli Agnelli.
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Stellantis, chiaramente, adesso dovrà reagire alla truffa tramite una causa milionaria, che potrà portare anche al carcere per il truffatore Apollon Nimo. Questi, tra l’altro, si è fatto scoprire stupidamente tramite facebook, sul quale social network lui agiva nei gruppi privati di possessori di macchine di FCA.
Da qui, i federali hanno capito che c’era qualcosa che non andava, controllando i Control Numbers, ovvero i numeri delle vetture relative ai dipendenti e ai loro famigliari, riscontrando un’enorme quantità di veicoli venduti con la formula dello sconto.
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Ancora, l’indagine ha portato le forze dell’ordine statunitense alla ricerca di un broker, ovvero un intermediario che si occupa di gestire le relazioni di vendita e acquisto tra due o più persone, il quale era stato segnalato da un manager di una concessionaria, e che aveva parlato con Nimo per vendere a prezzo ribassato i veicoli FCA.
Stellantis, dunque, adesso deve cercare di recuperare quanto più possibile dalla truffa. Certamente, non è finita qui e la risposta del gruppo mondiale comandato da John Elkann deve essere forte, per recuperare subito l’immagine persa dopo questa frode.
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