Da furti unici alle “commissioni”. Arrestati oltre dieci ladri. Di cosa si occupavano e come agivano i protagonisti di questa triste vicenda
Le automobili piacciono a tutti, soprattutto quelle del passato che fanno gola ai collezionisti di tutto il mondo; ma non solo, anche a tutte quelle persone che, grazie a determinate vetture ricordano un periodo felice della propria vita.
Non tutti i modi di appropriarsene, come visto nel nord Italia, sono però giusti. I carabinieri, ad esempio, hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di 12 persone, delle quali dieci si trovano in carcere e due agli arresti domiciliari.
Le accuse sono di furto, ricettazione e riciclaggio. Le forze dell’ordine sono arrivate a queste conclusioni grazie ad un’indagine condotta nei confronti di questo gruppo criminale.
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Ma non è tutto. Secondo quanto trapelato dal lavoro degli inquirenti, infatti, queste persone agivano su commissione di carrozzieri e collezionisti del settore auto.
Il sistema funzionava in maniera tanto semplice quanto efficace: appena veniva trovata l’auto richiesta, iniziava il piano per sottrarla al legittimo proprietario in maniera strategica – venivano analizzate anche le abitudini quotidiane del possessore della vettura.
Come detto, questa banda del nord Italia si era specializzata nel soddisfare il mercato dei collezionisti ed esperti di automobili che richiedevano di tutto e che, dalla tipologia al palmarés sportivo, sono sempre stati accontentati.
Non mancavano, poi, i mezzi per attuare queste operazioni. Questo gruppo, per quanto con pessimi intenti, ha sempre avuto equipaggiamenti e attrezzature di altissimo livello tra cui alcuni apparati in grado di alterare i codici delle centraline elettroniche.
Tra questi il jammer, che serve per impedire agli allarmi delle abitazioni di funzionare e a disturbare ogni tipo di comunicazione telefonica così da ritardare l’intervento delle Forze dell’Ordine.
Tra le tante vetture rubate dai 12 ladri, ce n’è una a dir poco speciale: la Lancia Delta Integrale arricchita dallo sponsor Martini. Come spiegato, la banda si era specializzata nel ‘recupero’ di vetture che potessero soddisfare i collezionisti. E’ stata rubata nell’ottobre del 2019 da un capannone di un imprenditore in provincia di Brescia.
Questo modello ha un particolare in più che lo rende speciale: la carta di circolazione intestata a Miki Biasion, due volte Campione del Mondo di Rally proprio con la vettura italiana. Venne presentata al Salone dell’Automobile di Francoforte nel settembre 1987. Di seguito fu ribattezzata Delta HF Integrale.
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Era riconoscibile per i parafanghi allargati, paraurti e minigonne ridisegnati, nuove prese d’aria e i cerchi in lega da 15 pollici. Furono migliorate anche le sospensioni e l’impianto frenante.
La potenza del motore passò da 165 Cv a 185 grazie all’inserimento di una turbina Garrett T3 e ad una rinnovata gestione elettronica del propulsore.
Per il resto, i successi sportivi sono noti a tutti: 35 vittorie, 96 podi e tre titoli Mondiali in “soli” sei anni per la Lancia targata Martini. Tutt’oggi fa impazzire collezionisti e appassionati di ogni dove. E a quanto pare anche i ladri ne vanno matti.
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