Il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino imposto dal governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus potrebbe essere incostituzionale: lo ha dimostrato un ragazzo di 21 anni.
Da oltre un anno ormai conviviamo con una misura restrittiva che ha stravolto le nostre vite: il coprifuoco dalle 22 alle 5. Più volte ostracizzato, specialmente nelle fasi di discesa della curva dei contagi, nell’aprile 2021 è tornato al centro del dibattito. E a rendere ancora più avversa questa misura c’è un’incredibile storia proveniente dalle Marche: un ragazzo di 21 anni sarebbe riuscito a dimostrare che la misura del coprifuoco sarebbe incostituzionale.
La possibile incostituzionalità del coprifuoco sarebbe stata dimostrata non da un grande avvocato, un illustre principe dei fori, ma da un 21enne studente di Giurisprudenza, come rivelato da Il Tempo. La vicenda risale al 4 febbraio scorso, quando un ragazzo del maceratese è stato fermato dopo l’1 di notte mentre rientrava a casa dopo essere stato dalla propria ragazza. Nonostante la vicinanza tra la sua abitazione e quella della fidanzata, lo sfortunato individuo è tornato nella propria abitazione con una multa da oltre 533 euro e una sensazione di impotenza.
Scoraggiato, ha chiesto aiuto a un suo amico, Marco Dialuce, un 21enne studente di Giurisprudenza. Ed è stato proprio quest’ultimo a sbrogliare la situazione. Più combattivo che mai, il giovane ha preparato un ricorso al Giudice di Pace molto dettagliato, basato su questo assunto: “Il coprifuoco è una limitazione della libertà personale che lede l’articolo 13 della Costituzione e che non è attuabile attraverso un atto amministrativo come un Dpcm“.
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Intervistato da Il Giornale, lo studente ha spiegato che l’obbligo di restare in casa non può essere generalizzato secondo la nostra costituzione. In caso contrario, va a violare la libertà personale. Lo Stato può impedirci di andare in un luogo pericoloso, ma non di uscire, se non attraverso l’intervento dell’autorità giudiziaria.
Una spiegazione semplice che è riuscita a convincere il Giudice di Pace ad annullare la multa. Non si conoscono al momento le motivazioni ufficiali, ma il peso di questa sentenza sembra già destinato a far discutere. Che possa arrivare la svolta definitiva verso la fine di una delle misure restrittive più odiate dagli italiani?
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