Non si tratta di un render o di un progetto, ma di una vera e propria auto che a metà degli anni ’80 fece molto discutere.
Bernie Ecclestone, il “patron” del Circus della Formula 1, dopo la metà degli anni ’80 ebbe un’idea davvero interessante, dal punto di vista di noi appassionati, ma non fu presa in considerazione dalle case costruttrici. Il progetto era quello di creare un campionato dedicato a vetture prodotte in serie, ma equipaggiate da motori della F1.
In quegli anni, Fiat decise di ritirare Alfa Romeo dalle competizioni di Formula 1, per non avere concorrenza in casa, essendo concentrata principalmente nello sviluppo del reparto corse di Ferrari, e così si dedico a preparare un’auto che potesse prendere parte al Campionato Production Car.
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Nel 1987, nacque così la 164 ProCar, partendo dalla base della famosa ammiraglia del Biscione, che vide la luce per la prima e l’ultima volta nel 1988 presso l’autodromo di Monza, con Riccardo Patrese alla guida. Nel frattempo il campionato dedicato a queste auto fu annullato per il disinteresse dei team e delle case costruttrici e per questo dopo quella presentazione non ci furono ulteriori “uscite”.
Quindi, Alfa Romeo mise a disposizione la sua berlina top di gamma, mentre alla riprogettazione telaistica ci pensò la Brabham che progettò un monoscocca in Kevlar per l’occasione. Infine il motore era il pezzo forte della “super” 164, il propulsore installato, era quello che doveva fare la sua comparsa nel mondiale Formula 1 con la Ligier, ma che in realtà, anch’esso, non fu mai usato a causa del ritiro dell’Alfa dalle competizioni in quegli anni.
Si tratta dell’Alfa Romeo V1035, un 10 cilindri da 3,5 litri che erogava una potenza di 620 cavalli a 13.000 giri, raggiungendo una velocità massima di oltre 350 km/h, e questo dato la classifica sul podio delle Alfa più veloci di sempre. Altro dato interessante, era l’accelerazione della 164 ProCar, che passava da 0 a 100 km/h in soli 2 secondi, pensando ai dati di oltre 30 anni fa si trattava di un record impressionante, ma in realtà lo è ancora oggi.
Purtroppo come detto, questa meravigliosa berlina, non ha potuto proseguire la sua vita a causa dell’annullamento del Campionato Production Car e da quel giorno, vive all’interno di qualche museo in attesa che la sua triste storia venga resa pubblica il prima possibile per ridarle il giusto interesse che le è mancato fin dall’inizio del progetto.
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