La McLaren sta affrontando una grande crisi economica dovuta alla pandemia. Le svendite sono necessarie per risanare i debiti.
Gli ultimi due anni della McLaren sono a doppia faccia. Da una parte c’è quella sportiva, dove in F1 la scuderia inglese ha raggiunto ottimi risultati con il terzo posto nel mondiale costruttori 2020, mentre quest’anno ha una macchina capace di poter andare molte più volte sul podio, e addirittura puntare alla vittoria, con un grandissimo Lando Norris in questo inizio di stagione.
Dall’altra parte, però, c’è una grave crisi economica dovuta alla pandemia. Difatti, la McLaren ad agosto scorso ha messo in vendita la sua home di Woking, e negli ultimi giorni è riuscita a venderla, per la cifra di 170 milioni di sterline.
Non solo, per rimanerci, gli inglesi hanno stipulato un accordo di usufrutto dalla durata di 20 anni, sperando che le cose migliorino nel prossimo e immediato futuro, con la fine della pandemia e un ritorno alla normalità.
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La crisi economica della McLaren, ha visto come drastico provvedimento il taglio di 1200 posti di lavori lo scorso maggio, vista l’interruzione della produzione di automobili, e anche lo sviluppo della monoposto da F1.
Sempre per via della scarsità di finanze, il costruttore inglese ha dovuto chiedere un prestito alla Banca Nazionale del Bahrain, di ben 150 milioni di sterline, dopo il rifiuto da parte del governo di Boris Johnson di dargli i soldi. Addirittura, la McLaren ha ipotecato alcune delle sue vetture storiche, tra cui le monoposto di Ayrton Senna, dalle quali spera di ricavare più di 200 milioni di sterline.
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Un’altra idea, balzata alle cronache a fine 2020, era quella di cedere il 30% delle quote della scuderia di F1, ma al momento su questo fronte tutto tace. Certamente, la casa inglese ha pronto anche il piano per il rilancio, che sta non solo nello sport, ma anche nella supercar Artura, la neonata di Woking che punta su innovazione e sicurezza.
La McLaren, dunque, versa in una grave crisi economica. Al momento, gli scenari futuri dicono che il costruttore inglese perderà ancora, ma se la pandemia dovesse finire più presto rispetto alle previsioni, e se dovessero esserci ottimi risultati in F1, ecco che la ripresa potrebbe rimettere le cose a posto in quel di Woking.
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