La F1 prende e parte per Miami dal 2022, l’accordo è stato annunciato da Stefano Domenicali, AD del massimo sport per quattro ruote al mondo.
↩️ 19 corners
📏 5.41km
🔥 3 potential DRS zones
🤯 320 km/h top speedIntroducing the new @f1miami circuit, around the iconic @HardRockStadium 🏟#F1 #MiamiGP pic.twitter.com/nsJawzpIL2
— Formula 1 (@F1) April 18, 2021
Mentre si prepara il Gran Premio di Imola, la F1 fa annunci sul futuro. Tramite l’amministratore delegato Stefano Domenicali, infatti, è stato confermato l’arrivo del circus in Florida, nella città magica di Miami.
Qui, sorgerà la nuova pista cittadina dell’Hard Rock Stadium, che si trova a 25 chilometri di distanza da una delle metropoli più famose al mondo. Difatti, l’accordo è stato possibile grazie al voto comunale, dove sono andate a convergere tutte le idee contrastanti delle varie associazioni, che non volevano il GP.
Con l’arrivo della F1 a Miami, non si può non pensare all’altro circuito americano che ospita le gare, ovvero Austin in Texas. Questo, è stato confermato per l’anno prossimo, ma non si escludono novità su possibili ripensamenti, non solo causa Covid, per il quale è già saltato l’anno scorso.
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F1 e USA, un connubio storico
Con l’arrivo per la prima volta a Miami della F1, il connubio tra questo sport e gli Stati Uniti d’America si alimenta ulteriormente. Difatti, quello della Magic City, sarà l’11 GP a ospitare la massima formula sul suolo americano, gli altri sono: Austin, Indianapolis, Las Vegas, Watkins Glen, Long Beach, Dallas, Detroit, Phoenix, Sebring e Riverside.
Fu nel 1959, che si disputò il primo GP in America, a Sebring sempre in Florida. A vincere, fu Bruce McLaren, che poi qualche anno dopo diede vita alla scuderia per cui oggi corrono Norris e Ricciardo. Per la prima vittoria della Ferrari Oltreoceano, invece, si dovette aspettare un bel po’, ovvero il 1975 con Niki Lauda vittorioso a Watkins Glen, nello stato di New York.
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Incredibile striscia di vittorie negli USA, poi, l’ha messa a segno un certo Ayrton Senna, che dal 1986 fino al 1991, con l’esclusione del 1989, vinse 5 GP americani, tutti a Detroit. L’altro, tanto per cambiare, lo vinse Alain Prost, però a Phoenix. Si ritornò in America con Indianapolis, nel 2000, e anche qui si fa la storia grazie a Michael Schumacher, il quale in 7 anni, vince per 5 volte.
Poi, lo scorso decennio, è il turno di Austin, dove Hamilton la fa da padrone sia con McLaren che con Mercedes. A togliergli lo scettro nelle ultime due edizioni, però, ci hanno pensato i finlandesi Raikkonen e Bottas.
L’arrivo della F1 a Miami dal 2022, dunque, andrà a alimentare il connubio storico che c’è tra la massima formula automobilistica e gli Stati Uniti d’America. Si spera, solo, che il circuito abbia un disegno tale da esaltare la spettacolarità e i sorpassi. Staremo a vedere.