La Fiat Uno Turbo rappresenta l’icona per eccellenza delle piccole auto sportive turbo degli anni ’80 e ’90, ma cabrio non l’avevamo mai vista.
La Uno Turbo è stata prodotta dal 1985 al 1994 in due serie, la prima con motore 1,3 lt da 105 cavalli che era in grado di sfiorare i 200 km/h, e la seconda con cilindrata aumentata a 1.400 cc che con una nuova turbina Garrett e 116 cavalli di potenza superava la velocità massima precedente.
Ad oggi il mercato delle Uno è davvero cresciuto tanto, e la richiesta è molto alta rispetto ai modelli rimasti disponibili, e così la Turbo è arrivata a toccare quotazioni degne di una super car. Ovviamente la prima serie è quella che vale di più, anche se la “nuova” non è da meno e per accaparrarsi un’auto in buone condizioni non si spende una cifra inferiore ai 20.000 euro.
Trattandosi di una vettura sportiva, già all’epoca, la Uno Turbo, veniva modificata dai proprietari e nel corso degli anni alcuni modelli hanno subito “rimaneggiamenti” profondi che ne hanno alterato l’originalità e di conseguenza il valore storico.
Oltre al tuning dei privati, alcune carrozzerie specializzate nella “preparazione” di auto, giocarono molto con questo modello, acquistando direttamente in Fiat le Uno, per poi modificarle e rivenderle come esemplari personalizzati. Tra queste aziende ricordiamo ovviamente la Giannini, la Moretti, la Scioneri e la Hormann.
Tra questi “modificatori” di Fiat Uno Turbo, uno in particolare, era specializzato, non solo su questo modello, ma anche ad esempio sulla Fiat Panda, nella costruzione di un’ auto “scoperta” con cappotta in tela.
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Navigando sul web ci siamo imbattuti in un annuncio di vendita pubblicato da una filiale Link Motors di Ascoli Piceno. Avendo letto Uno Turbo ci siamo subito soffermati perché la prima foto visibile ritrae il frontale dell’auto, una splendida prima serie di colore rosso ad un prezzo allettante: 15.000 euro.
Aprendo l’annuncio è arrivato il “trauma”, non si trattava di una semplice Fiat Uno Turbo prima serie, ma di un modello che francamente non avevamo mai visto prima, un’auto con carrozzeria trasformabile in cabriolet, all’interno della quale spicca un vistoso roll-bar in stile Jeep Renegade anni ’80. Vista dal lato ricorda molto un “Fiorino” pick-up, ma pensandoci bene potrebbe essere davvero un pezzo unico da collezione.
Eccetto la mancanza del tetto e del lunotto posteriore, la carrozzeria, gli interni e la meccanica dell’auto sono rimasti invariati. All’inizio abbiamo dato per scontato che si potesse trattare di una trasformazione artigianale oppure operata dalla carrozzeria Moretti, ma andando a fare una ricerca approfondita abbiamo appurato che il design della versione aperta del carrozziere famoso presenta una struttura diversa, priva di gabbia posteriore di protezione e con i montanti e i finestrini posteriori al loro posto.
Così, incuriositi, è iniziata una frenetica navigazione sui vari forum a livello mondiale e sembra (notizia non confermata dal venditore che riporta nell’articolo di vendita che la trasformazione è stata effettuata in Germania), che la preparazione sia stata sviluppata da un tuner olandese, tale Cabrioni Design, ed in effetti “la mano”, avendo visto altri esemplari riprodotti cabrio della seconda serie, sembra proprio quella.
Comunque anche se per i “puristi” può sembrare un oltraggio, a noi, l’idea di avere un’auto cpsì, quasi unica nel suo genere ci piace, tra l’altro è iscritta ASI e quindi gode di agevolazioni fiscali ed è esente dal pagamento del bollo e le condizioni, dalle foto, sembrano davvero ottime a dispetto del chilometraggio importante che arriva quasi a 200.000 km. Inoltre, un dettaglio fondamentale è che la vettura è stata omologata per la circolazione stradale a seguito della modifica della carrozzeria.
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