La storica auto da rally di Bertone degli anni ’70 torna a far parlare di se con un progetto iniziato nel 2008 che porta la firma di Pininfarina.
Davvero strana la storia di questa auto sportiva e “futuristica”, che fu Campione del Mondo Rally per tre stagioni consecutive, dal 1974 al 1976. All’epoca, in piena crisi del petrolio, eccetto che per le vittorie sportive, la Stratos non venne considerata dal grande pubblico e dagli appassionati delle automobili.
Per assurdo non ebbe alcun riconoscimento del mercato, vuoi forse per la scomodità e per le scarse finiture interne, o magari per l’elevato prezzo di oltre 10 milioni di lire a cui veniva proposta dalle concessionarie Lancia. Successe, infatti, che per svuotare i magazzini, i rivenditori del marchio, con grossa fatica riuscirono a “piazzare” le auto disponibili, svendendole a prezzi bassi.
Trascorsi quasi 50 anni da allora, la Stratos, ha avuto modo di riscattarsi, e nel 2008, rivide la luce grazie ad un progetto di Pininfarina, commissionato da Michael Stoschek. Si trattava di una singola auto costruita per l’imprenditore ed ex pilota, ed il progetto fu pronto solo nel 2010, riaccendendo la passione dei nostalgici.
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La Lancia New Stratos, fu, come detto, consegnata al facoltoso committente nel 2010, e suscitò l’interesse del mondo dei motori. Si trattava di una rivisitazione fedele della mitica Stratos degli anni 70, che lasciava intatto il fascino e l’aerodinamica della precedente versione, oltre a garantire prestazioni entusiasmanti tanto quanto l’antenata, mantenendo la “scomodità” e la dotazione dell’abitacolo scarna come tradizione Stratos HF.
La Nuova Lancia HF nasceva da una base di tutto rispetto, una Ferrari F430 Scuderia, della quale manteneva il motore 8 cilindri a V di 4,3 litri che sviluppava 500 cavalli con una velocità massima di oltre 270 km/h ed un’accelerazione da o a 100 in poco più di 3 secondi.
Michael Stoschek und Dieter Hawranke, Sachsenrallye 2011 from New Stratos on Vimeo.
Oltre al motore ed al telaio (rivisto ed accorciato) della Rossa di Maranello, la nuova Stratos montava quasi tutta la componentistica tecnica della Ferrari, compresi i freni ed il cambio sequenziale a 6 rapporti.
Con questa one-off vennero assolutamente rispettate le caratteristiche fondanti della “vecchia” Lancia Stratos, prima fra tutte, l’aerodinamica, che fu severamente testata presso la galleria del vento del famoso designer di automobili italiano. Arrivando alla carrozzeria, vediamo delle linee che riprendono l’auto degli anni ’70 e quindi con i classici cofani incernierati al telaio che consentono l’apertura “al contrario”, ma oggi, sono di un materiale ultraleggero e super resistente, la fibra di carbonio.
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Dopo la presentazione della on-off di Pininfarina, riviste ed appassionati, non smettevano di parlare della mitica New Stratos, tanto da “spingere” Manifattura Italiana Automobili (MAT), a riprendere il progetto e segnare di nuovo un’epoca con la produzione di ben 25 esemplari della Lancia New Stratos di Pininfarina, che in questa versione guadagna anche 40 cavalli in più della Ferrari F430 Scuderia.
Ora, siccome i tempi cambiano, rispetto agli anni ’70, non solo la Nuova Lancia Stratos è stata richiestissima da clienti di tutto il mondo, ma se potevano sembrare tanti i 10 milioni e mezzo di lire dell’epoca, oggi le nuove HF che vengono vendute all’asta raggiungono facilmente cifre che si avvicinano al milione di euro.
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