Proposta che ha del clamoroso in F1, la FIA starebbe pensando di inserire un tetto per gli stipendi dei piloti.
La F1 ha riaperto i battenti a fine marzo con la prima gara in Bahrain, che ha visto la lotta tra Hamilton e Verstappen. Tuttavia, nelle ultime ore si susseguono notizie su una possibile introduzione da parte della FIA e di Liberty Media, di un tetto per gli stipendi dei piloti.
Ciò, avrebbe certamente del clamoroso, anche se non c’è ancora nulla di certo. Chiaro, però, che la proposta potrebbe rivoluzionare tutta la Formula 1, e abbassare di non poco i soldi che arrivano mensilmente per alcuni driver.
Su tutti, Hamilton sarebbe interessato dalla notizia. Certo, è un uomo molto ricco, quindi un eventuale abbassamento non gli procurerebbe nessun danno, però, vista la fatica nel rinnovare di un solo anno con Mercedes, anche a causa dei soldi, stavolta potrebbe veramente appendere i guanti al chiodo.
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Tetto agli stipendi, i motivi della scelta
La proposta di FIA e Liberty Media, che della F1 detiene i diritti, arriva non per caso, quanto piuttosto per motivazioni serie. Infatti, la possibile nuova norma andrebbe a garantire un maggiore e più ampio respiro economico alle scuderie in difficoltà a causa della situazione legata alla pandemia.
Già nella scorsa stagione, si è deciso di congelare lo sviluppo di telaio e motori per il 2021, e gli stessi propulsori, non avranno cambiamenti significativi fino al 2025. Adesso, si starebbe pensando di fissare un tetto agli stipendi dei piloti di ben 30 milioni, che comprenderebbero entrambi i driver ufficiali, e anche il terzo, ovvero quello di riserva.
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Tutto ciò, chiaramente, andrebbe a creare una spaccatura, a meno che non sia già successo, tra le scuderie con più soldi e quelle più in crisi. Ferrari, Mercedes, Red Bull e McLaren, sarebbero probabilmente unite nel rifiutare la proposta, considerando anche che la scuderia di Maranello ha il veto che può far saltare qualsivoglia decisione.
La possibile nuova norma sul tetto degli stipendi, dunque, andrebbe a aiutare le case più in crisi, ma almeno i ricavi ottenuti dagli sponsor sarebbero esclusi. Adesso, la partita è ancora tutta da giocare, ma è certo che tutti ne vorranno uscire vincitori.