Federauto, Anfia e Unrae, chiedono al governo di accelerare sulla riforma fiscale riguardante il mondo delle auto, soprattutto quelle aziendali.
Il governo Draghi è impegnato su tantissime cose in questo periodo, e ovviamente la campagna vaccinale ha la priorità. Tuttavia, tre associazioni riguardanti il mondo delle automobili, ovvero Federauto, Anfia e Unrae, hanno chiesto al governo di accelerare sulla riforma fiscale relativa al mondo dei veicoli, soprattutto quelli aziendali.
L’istanza presentata dalle principali organizzazioni relative al mondo delle macchine in Italia, serve a sostenere il mercato delle stesse, che a causa della pandemia da Covid-19, sta vivendo un anno di cambiamenti, con l’elettrico che spinge a più non posso rispetto a diesel e benzina.
In particolare, si chiede che l’Ecobonus, ovvero la misura messa in piedi dal Ministero dello Sviluppo Economico che dà contributi a chi acquista veicoli non inquinanti o a emissioni ridotte, diventi strutturale fino al 2026, e che quindi non riguardi solo questo anno.
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Federauto, Anfia e Unrae, nella richiesta al governo Draghi, non spingono solo sull’Ecobonus. Infatti, si parla anche di riforma fiscale del settore delle auto aziendali, per il quale si chiede di intervenire sull’Iva e sulla sua detraibilità. Soprattutto, anche per questo ramo, si vuole una rimodulazione per il bollo green, così da puntare sempre di più sull’elettrico.
Per le tre organizzazioni, inoltre, c’è la necessità di combattere la crisi economica tramite la pianificazione politica che porti a una mobilità non più inquinante, ma che riesca a abbassare significativamente il numero delle emissioni prodotte dai veicoli.
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In questo senso, si chiede al governo di rifinanziare gli incentivi per le auto poco inquinanti e per quelle relative all’area commerciale. Ancora, bisogna spingere anche su altri tipi di infrastrutture, come quelle per l’idrogeno, le strade intelligenti e i vehicle-to-grid, ovvero i veicoli collegati alla rete permanentemente.
La richiesta da parte di Federauto, Anfia e Unrae al governo Draghi, quindi, vuole andare nel senso in cui va la mobilità, ovvero il green e l’elettrico, ma anche la digitalizzazione. Del resto questa è la volontà del mercato, e la si deve sempre seguire.
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