In un futuro non troppo lontano siamo certi che Stellantis possa riprendere la produzione della Fiat 126, ispirandosi magari a questo concept nato dal genio di MA-DE Design.
Secondo i designer comaschi, la nuova Fiat 126, riprenderà le linee ispirate dalla versione anni ’70, con un tocco di futuro necessario per renderla attuale. Il frontale richiama perfettamente la linea del passato, ma spiccano fari più grandi con tecnologia led, così come i fendinebbia. Il portellone posteriore, sempre spiovente, che si chiude su una carrozzeria leggermente più “muscolosa”.
Molto belli i cerchi in lega a canale rovesciato con un chiaro richiamo vintage, che lasciano intravedere i freni a disco muniti di, sovradimensionate, pinze freno Brembo di colore rosso. Mancano i famosi paraurti in ferro, sostituiti da avvolgenti paraurti in tinta, in materiale plastico. Guardando la nuova Fiat 126 salta all’occhio come non ci siano appendici esterne all’auto, all’infuori dei gambi cromati che sorreggono gli specchi retrovisori. Via anche le maniglie delle portiere, che sono scomparsa, ed il tappo serbatoio, stavolta alloggiato sotto uno sportellino.
Nulla al momento è trapelato riguardo all’ipotetica motorizzazione di questo “prototipo” artistico, ma l’immaginazione vola verso un propulsore al passo con la spinta del mercato, che sempre più spesso, sta puntando su veicoli a zero emissioni e quindi elettrici.
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Incompresa, in realtà, non è il termine esatto per definire il successo della Fiat 126, che seppur aveva l’arduo compito di sostituire la mitica 500, ha spopolato a livello di vendite in mezza Europa, tanto da diventare un cult per gli estimatori del bicilindrico italiano.
La piccola Fiat, ha stabilito un paio di “record” importanti, primo fra tutti, quello di essere stata la vettura di piccole dimensioni a 4 posti più venduta in Europa, con quasi 7 milioni di esemplari prodotti. L’altro dato particolare, la vede come una delle auto più longeve per quanto riguarda il tempo di produzione, tenendo conto che è rimasta in listino (nei vari paesi europei) dal 1972 al 2000.
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