Quando sentiamo parlare di Lancia “Integrale”, automaticamente pensiamo alla mitica Delta, ma in realtà esiste un’auto che ha avuto meno fortuna della regina del 4wd.
Parliamo della Lancia Prisma, prodotta dal 1982 al 1989 e sostituita dalla più “affascinante” Dedra. La Prisma, nasce per accontentare le esigenze dei clienti Lancia, abituati alle classiche “berlina” tre volumi, che inizialmente non avevano preso di buon occhio la Delta.
Prisma, altro non è, in realtà, che una Delta, in tutto e per tutto, se non fosse per il bagagliaio posteriore allungato. Stesso telaio, stesse motorizzazioni, così come anche gli interni, con l’unica differenza insita nella capacità di carico del cofano posteriore per l’appunto.
Non tutti sanno, che la berlina Lancia, fu la prima 3 volumi in Italia ad adottare la trazione su tutte e quattro le ruote, sfruttando lo stesso pianale della sorella più piccola. All’inizio, venne chiamata 4WD, per poi sostituire il nome con “INTEGRALE”, come netto richiamo alla Delta HF.
L’errore che, probabilmente, ha contribuito all’insuccesso di questa auto, fu l’adozione di un motore non performante, sempre 2.0 litri come la Delta, ma con una potenza di soli 115 cavalli, che, insieme al peso maggiore, la rendevano davvero poco sportiva su strada e con consumi elevati rispetto alle concorrenti.
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La Prisma dell’ Avvocato Agnelli
In totale vennero prodotte e vendute circa 4.000 esemplari nella versione 4×4, tra le prime 4WD e le versioni denominate Integrale, il che rende ad oggi difficoltoso, per i collezionisti, trovare una vettura in vendita sul mercato.
La berlina Lancia, portava su di se i segni dell’esperienza e dell’eleganza del marchio, con degli optional di livello superiore, come la possibilità di scegliere la vernice della carrozzeria bicolore, e gli interni in pregiato alcantara, tanto cari all’ideatore dell’auto Giorgietto Giugiaro.
La Prisma era così chic, che lo stesso Gianni Agnelli, ne volle una per se, ed ovviamente, come tutte le auto dell’Avvocato, fu fatta una ON-OFF dedicata, con motore 2.0 turbo da oltre 200 cavalli, tutta rossa con interni in pelle Connolly.
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Perché comprare una Prisma Integrale
La parentela con la Delta, il fatto di essere stata la prima berlina “Integrale”, e la tiratura limitata della Prisma, la fanno entrare in quel cerchio di vetture che vale la pena possedere nella propria collezione. Il consiglio è di acquistarla oggi, prima che si sparga la voce ed i prezzi salgano alle stelle.
Al momento, on line ne abbiamo trovate 2, con prezzi intorno ai 12.000 euro, ma quella che crediamo sia più interessante, salvo che l’asta non sia “combattuta”, è quella proposta da Aste Bolaffi, che stima la vendita tra gli 8 e i 12.000 euro.
Nello specifico, trattasi di una bella Prisma 2.0 Integrale del 1989, completamente conservata originale, nel classico bicolore beige/marrone, con interni perfetti in alcantara color sabbia. La vettura è davvero molto bella ed integra da quello che si percepisce guardando le foto pubblicate, ed i suoi 123.000 km, percorsi in 22 anni, la rendono un’auto con ancora molto da regalare al futuro proprietario.