Cambiamenti in arrivo per il Bonus-Malus RCA, il meccanismo delle classi di merito, presto andrà in “pensione” con la nuova riforma.
Il sistema assicurativo, si è sempre basato sul famoso “attestato di rischio”, composto da 18 classi di merito , dove l’ultima è la più cara in assoluto. Queste categorie di rischio, permettono all’automobilista di beneficiare di polizze, basate sul Bonus Malus, il quale determina il prezzo della polizza RCA.
La legge Bersani introdotta nel 2007, aveva dato la possibilità di avere delle agevolazioni sulle classi di merito. Permetteva di usufruire della stessa classe, di uno dei componenti del nucleo familiare.
Un’occasione, per chi sottoscriveva la polizza, perché avrebbe potuto ottenere la classe di merito migliore, quella meno cara, con l’unica condizione, di avere la stessa residenza del detentore principale del “merito”. Questa legge sembra aver fatto salire notevolmente gli assicurati in prima classe, tanto da arrivare nel 2019 a circa l’84%, a fronte del 50% degli anni precedenti.
Oggi potrebbero esserci dei grandi cambiamenti, richiesti dall’Ania-l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici-, e l’Ivass-Istituti per la Vigilanza sulle Assicurazioni-, che chiedono, nuove riforme, “per superare la formula del meccanismo” Bonus/Malus, utilizzato fino ora per regolare le classi di merito.
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Stretta all’Evasione RCA
La riforma del bonus-malus non è più rinviabile, poiché, basandosi solo sull’indicatore dei sinistri, risulta “privo di capacità informative”. Questo porta alla necessità di passare, ad un “sistema multidimensionale”, come sottolinea lo stesso presidente dell’Ivass Riccardo Cesari.
Il Movimento 5 Stelle, ha presentato la proposta di legge, presa in esame dal Parlamento, insieme ai diversi solleciti, effettuati da Ivass e Ania. Nel piano proposto, è stato pensato di inserire la “Riforma Card”, un risarcimento diretto, che andrebbe ad eliminare i “comportamenti opportunistici”.
Il cambiamento del sistema assicurativo è necessario, secondo Farina, Presidente Ania, in quanto ritenuto “antiquato“. Non permette di identificare e premiare realmente chi causa meno incidenti.
La riforma, è volta anche a porre una stretta sull‘evasione dell’obbligo al pagamento dell’ RC auto, oggi molto diffusa. Alcuni dati evidenziano che circa 2,6 milioni di auto in circolazione non risultano assicurate, causando un danno di circa 1 miliardo di euro alle compagnie ed al Fondo vittime della strada. Per risolvere questo problema, si cercherà di verificare i veicoli, e le assicurazioni in atto, incrociando i dati dell’Ania e della Motorizzazione.
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Saranno coinvolti i Comuni, che avranno, il compito preciso di fare accertamenti, sui veicoli fermi, e in circolazione. Per avere un controllo maggiore e definito del territorio, saranno utilizzati dei rilevatori a distanza omologati, come il Telepass, l’Autovelox o le ZTL.
I tempi per attuare questa riforma, non saranno brevi e ancora non definiti, ma di sicuro sappiamo, che sono in atto dei cambiamenti radicali, e i furbetti che fino ad ora l’hanno “scampata”, avranno filo da torcere.