All’età di 94 anni, Bruce Meyers, si spegne, lasciando in eredità la sua creazione, icona degli anni sessanta.
Bruce Meyers, lo ricordano tutti come il “papà”, della mitica Dune Buggy, la vettura che ha corso sulle spiagge di tutto il mondo. Le sue prestazioni l’hanno resa il mezzo più venduto negli anni del boom economico, utilizzata prevalentemente nei periodi estivi, garantiva un divertimento assoluto.
Proprio negli anni sessanta, Meyers creò la “Manx”, un modello unico, capace di sfidare le dune. Utilizzando come base, telaio e meccanica della Volkswagen Maggiolino, crea la prima Buggy, un veicolo “fuori dal comune”, soprattutto per quegli anni, senza portiere, con fiancate ad onda, il motore a vista, pneumatici larghi e fari esterni, suscitò interesse in tutto il mondo.
L’idea era di cambiare quelle già esistenti, apporta così dei cambiamenti rivoluzionari, ridando vita, alle scarne ibride, utilizzate già da qualche anno, unicamente per la sabbia. Secondo Bruce, i vecchi modelli, avevano un aspetto estetico troppo impersonale, con poca funzionalità.
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In Italia esplode la moda
Ben presto la Buggy, cattura la curiosità e l’interesse di alcuni costruttori. Non persero tempo a copiare l’idea, proponendo dei kit di montaggio, per poter modificare i Maggiolini usati.
In Italia nel ‘68, cominciò la produzione del Kit denominato “Spider tipo spiaggia” della casa automobilistica italiana Puma. Il kit in commercio aveva un costo di 371.400 lire, per l’allestimento base.
Per i più fanatici ed esigenti, il Kit si poteva arricchire con l’installazione di molti accessori come: hard-top, sedili avvolgenti, roll-bar, e pneumatici molto larghi, con dimensioni simili alle auto da Formula 1 di quegli anni. Tutti optional disponibili, per soddisfare i gusti e le personalizzazioni di ogni cliente.
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Le Dune Buggy divennero ben presto un fenomeno da spiaggia, la moda dell’estate, rappresentarono il divertimento assoluto per i giovani dell’epoca. Meyers, ha vissuto anni di successo e popolarità, consapevole di aver ideato una vettura unica nel suo genere.
Questo momento idilliaco, comincia a diminuire, quando in Italia, arriva la grande crisi Petrolifera, che porta ad un crollo vertiginoso le vendite delle “Buggy”.
L’effetto fu, che gran parte delle case produttrici, cessarono la costruzione di questi veicoli, e, rimase a produrle, solamente la famosa “Puma” di Adriano Gatto.