Mentre Mario Draghi, si appresta a riformare il governo, dopo l’uscita di Giuseppe Conte, oggi, venerdì 5 febbraio, l’Italia è pronta ad essere “esaminata” per capire quale regioni saranno “libere” e quali invece, vedono un restringimento della libertà.
Siamo in forte attesa del report dell’Istituto Superiore della Sanità, che oggi potrebbe nuovamente cambiare i famosi colori delle regioni, nella speranza di una parziale “libertà” dal 15 febbraio.
Il bollettino dei contagi di ieri, segnala 421 morti per il virus, e 13659 nuovi contagi. Inoltre, a causa delle varianti straniere del virus, saranno previste delle zone rosse strettamente localizzate, dove si tornerà ad una chiusura totale, parliamo nello specifico, della provincia di Messina, L’Alto-Adige, Perugia e Chieti.
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Fino a questo momento, la situazione dei colori, è la seguente: abbiamo 16 regioni in zona gialla (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto). 5 in zona arancione (Provincia Autonoma di Bolzano, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria). Nessuna per il momento in zona rossa, e nessuna tantomeno in bianca.
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Tenendo conto dei dati e degli indici di contagiati ogni 100 abitanti, probabilmente il cambiamento dei colori riguarderà molte regioni. Con certezza, Tortorici, in provincia di Messina, e L’alto Adige, torneranno in piena zona Rossa con conseguente Lock-Down totale. Con estrema probabilità, accadrà la stessa cosa anche in Umbria, ma forse solo nella provincia di Perugia, ed in Abbruzzo, nella provincia di Chieti.
La Sardegna e la Puglia, sono candidate a passare dall’arancione attuale al Giallo. Mentre altre regioni, vedranno un peggioramento della condizione, riguardo alla mobilità, passando, al contrario dal giallo all’arancione: Molise, Abbruzzo, Friuli Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Trento.
In tutto questo, la speranza è che le “varianti” inglese e brasiliana, non prendano il sopravvento, e riportino a chiusure più pesanti, in una situazione in cui, anche l’accesso alle vaccinazioni sta andando a rilento.
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