L’idea di avere una macchina cabrio in estate, ed un’altra chiusa in inverno, già dagli anni 30, era nelle testa degli appassionati. Ovviamente fino a 25 anni fa, bisognava comprarne due, di auto, per ottenere questo risultato.
Nel 1996, però, i progettisti Mercedes, diedero una risposta concreta a questa idea utopistica, presentando la SLK. Già il nome dichiara le caratteristiche di questa sportiva da sogno, infatti, le tre lettere, tradotte dal tedesco, stanno per: Sportiva, Leggera e Compatta.
La caratteristica più innovativa dello spyder tedesco, è proprio il tetto. In meno di un minuto, agendo su un pulsante elettrico, si passa da una coupé 3 volumi con cappotta in metallo, esattamente come il resto della carrozzeria, ad una cabriolet.
La cappotta si richiude perfettamente all’interno di un alloggiamento posto nel cofano bagagli e, una volta aperta, sembra praticamente scomparsa. Quando è chiusa, invece, oltre ad essere una vettura affascinante e morbida nelle linee, fa godere gli occupanti di un comfort nell’abitacolo, da far invidia alle comode berlina della stessa casa.
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La prima serie fu lanciata, come detto, nel 1996 e, prodotta fino al 2004, con una linea inconfondibile, ispirata ai modelli della stella a 3 punti dell’epoca, ma, tutt’oggi molto moderna ed elegante.
Inizialmente prodotta con 3 motorizzazioni differenti, ma tutte 4 cilindri, e con un allestimento unico. All’inizio, si poteva scegliere tra: Slk 200 (aspirata) da 136cv, Slk 200 Kompressor (con compressore volumetrico) da 192cv, ed infine la top Slk 230 Kompressor 2.300cc di cilindrata, rispetto alle 2.000cc, con 193cv.
Nel 2001 poi, ci fu un leggerissimo restyling estetico e l’inserimento a listino di un altra motorizzazione, la 320, con 6 cilindri, dalla quale si ricavò anche il modello AMG dotato di ben 354 cavalli. Sempre in quell’ anno, venne eliminato dalla produzione il motore aspirato, che non aveva riscosso molto successo in precedenza.
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Dal 2004, arrivò la seconda serie SLK, totalmente rivista nel design, ma con dimensioni pressoché invariate. Stesse funzionalità dell’antenata, e stesso tetto in metallo, a scomparsa elettricamente. Seguendo le orme della prima serie, anche questa ebbe un discreto successo di pubblico, e, questa volta, andarono a sparire i motori 230 e 320, mentre lo storico 200 Kompressor (dopato) rimase nei listini.
Quindi, oltre alla Slk 200 Kompressor, oggi con 184cv, troviamo le seguenti altre motorizzazioni: 280, 6 cilindri 3.0l con 231cv, 350, sempre 6 cilindri ma 3.5l che eroga 272cv, e la Slk 55 AMG e Performance, 8 cilindri da 5.5 litri, in grado di sprigionare rispettivamente, 355 e 360 cavalli, con velocità massima di 280 km/h per la seconda.
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Nel 2011, viene presentata l’ultima serie della SLK, che rimarrà in produzione fino al 2016. La 172, si presenta con un frontale molto più aggressivo, e rispetto alle precedenti versioni, ci sono due novità. L’abbandono del “vecchio” compressore volumetrico, che ha lasciato il posto ad un vero turbo compressore, e l’introduzione di un propulsore a gasolio, il 250 CDI, in grado di erogare 204 cavalli di potenza.
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