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Porsche 550 Spyder, la “piccola bastarda” e il primo alettone della storia

“Little Bastard”, così era scritto nella coda della Porsche 550 Spyder del compianto attore americano Jeams Dean. Oltre al nomignolo affibbiatogli dal divo, in bella vista c’era il suo numero di gara, il 130.

Un po’ tutti noi, ricordiamo quest’auto, legandola alla prematura scomparsa del giovane attore ribelle, che perse la vita in un incidente a soli 24 anni. Dean, stava provando la sua tedesca, dopo averla fatta appositamente modificare, per partecipare ad una gara, quando impattò frontalmente con un’altra auto, che procedeva in senso contrario. Le dinamiche esatte sono ancora oggi un mistero.

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La Spyder dei record

Porsche 550 Spyder (Flickr)

Non tutti sanno, però, che la 550, è stata la vettura delle “prime volte”. La prima volta che Porsche montava un motore al centro del veicolo e non al posteriore, ma soprattutto, la prima auto in assoluto ad essere dotata di un alettone posteriore. 

Correva l’anno 1956, e la “bastarda” fece segnare un incredibile record sul circuito del Nurburgring, grazie alla geniale intuizione di un ingegnere svizzero, Michael May.

La 2 posti, nasceva, secondo le intenzioni dei progettisti Porsche dell’epoca, per essere usata principalmente nelle competizioni sportive. Il motore, come detto, installato centralmente, era un 1.500 di cilindrata a 4 cilindri con raffreddamento ad aria, come da consuetudine.

Porsche 550 Spyder (Flickr)

Seppur “piccolino”, il propulsore, era in grado di erogare, se preparato, fino a 180 cavalli di potenza, che, grazie ad un’aerodinamica eccellente, ed al peso contenuto, inferiore a 600 kg, spingeva la 550 ad una velocità massima di 220 km/h, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 10 secondi.

Questa caratteristica di eccessiva leggerezza, abbinata ad un’abbondante potenza per l’epoca, rendevano sostanzialmente inguidabile e pericolosa la vettura, o comunque non sfruttabile al massimo in sicurezza.

Porsche 550 Spyder RS (Flickr)

Fino a quando, May, decise di comprimere il carico aerodinamico dell’auto con l’inserimento di un vistoso spoiler arancione, che fu inizialmente disapprovato dal reparto corse Porsche, ma, di lì a poco, divenne elemento necessario fino ai giorni nostri, su tutte le vetture da corsa.

Trovare oggi una 550 Spyder sul mercato, è praticamente impossibile, e, seppur ce ne fosse qualcuna in vendita il prezzo sarebbe davvero improponibile, basti pensare che l’ultima vendita nota, risale al 2019, e la cifra orientativa di vendita si aggirava sui 4 milioni di euro. 

RobertoT

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