Cashback, SuperCashback, lotteria degli scontrini, e, chi più ne ha, ne metta. Il 2020, oltre che per la Pandemia, verrà ricordato, in Italia, per questa operazione “surreale” di incitamento all’uso di moneta elettronica.
Per molti è diventata un vera e propria missione, una sorta di “gioco” online, dove, per vincere non importa quante vittime si fanno sul campo.
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Per chi ha scaricato l’APP IO, oltre a poter partecipare al rimborso previsto se vengono effettuate almeno 150 acquisti “bancomat” in sei mesi, all’interno dei negozi di vicinato, dal 2021 è iniziato anche il Super”rimborso”. Sono stati messi a disposizione 100.000 premi, da 1.500 euro l’uno, per tutti quelli che faranno più operazioni possibili. La classifica dei TOP 100(mila) è consultabile in tempo reale sempre tramite l’app.
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Da qui, la storia che racconta il gestore di una stazione di servizio in provincia di Cremona, il sig. Graziano Bossi, che qualche giorno fa ha assistito all’ apoteosi della follia da “gioco” di un cliente.
L’automobilista, che doveva fare rifornimento alla sua auto per 20 euro di carburante, ha fatto 5 transazioni, ovviamente tutte pagate con carta di credito. Il titolare della pompa, credendo che ci fosse qualche problema tecnico causato dagli erogatori, è andato ad accertarsi che tutto fosse in ordine.
Chiedendo all’automobilista perché avesse fatto 5 transazione separate, per 20 euro di carburante, si è sentito candidamente rispondere, che per poter vincere il Supercashback bisogna fare tante transazioni.
Ora, nasce una domanda sulla validità di un concorso del genere, pubblicizzato dallo Stato, ma senza aver regolamentato realmente un utilizzo serio, rischiando di farlo diventare un gioco al massacro.
Per alcuni circuiti elettronici, gli esercenti pagano una commissione ad ogni transazione, per non parlare poi dello spreco di carta (5 transazioni = 5 scontrini emessi ad un solo acquirente).
Anche sui social la polemica è aperta, tra chi si schiera dalla parte dei negozianti che al momento stanno vivendo una crisi profonda e vengono ancora “vessati” dalle istituzioni con questi “giochetti” che gonfiano di certo le casse delle Banche, e non quelle dei piccoli imprenditori.
Dall’altra parte una schiera di “giocatori” che osanna l’automobilista scorretto come un idolo da imitare per raggiungere il più alto numero di transazioni possibili e vincere il tanto desiderato bonus da 1.500€.
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