Vokswagen, è stato da sempre un marchio simbolo di sobrietà e tradizionalismo tedesco per eccellenza: ne siamo proprio sicuri?
Correva l’anno 1995, è la casa tedesca, lanciava la nuova Polo, con la grande novità dei due sportelli posteriori che mancavano alla prima versione. Per celebrare questo nuovo arrivo, i dirigenti commerciali, idearono come operazione di marketing, un’auto multicolore, nata esclusivamente per essere esposta nelle concessionarie.
Vennero prodotti pochissimi esemplari di questo particolare modello “pubblicitario”, e furono messi in esposizione nei concessionari di vendita del marchio. In poco tempo, i clienti della doppia W, se ne incuriosirono, e iniziarono a chiedere di acquistare quel prodotto così stravagante. La Volkswagen, sempre attenta alle richieste dei propri fedelissimi, allora, decise di produrre in serie l’auto, e, ne consegno tra il 95 ed il 97 circa 4.000 esemplari.
La caratteristica più evidente, di questa vettura, che fu ufficialmente chiamata “Arlecchino” in onore della maschera di carnevale multicolore, era proprio, la presenza di 4 diversi colori della carrozzeria: giallo, rosso, verde e blu.
Ogni componente dell’auto era di un colore diverso, e gli accostamenti casuali, tanto che, anche chi l’ acquistava, non era a conoscenza dell’accostamento di tali colori fino alla consegna.
La meccanica dell’auto era invariata rispetto alla serie in commercio, mentre gli interni, godevano di macchie di colore qua e là, per celebrare, insieme alla carrozzeria, la famosa “maschera” bergamasca.
Data la limitata tiratura della piccola tedesca, oggi è davvero difficile trovarne una in vendita sul mercato europeo, ed i collezionisti, per acquistarne una delle pochissime in commercio, dovranno spendere tra i 7.000 e i 10.000€.
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Nel 2021, Volkswagen ci riprova e costruisce, in Olanda, un esemplare unico per celebrare la fortunata serie degli anni 90.
La nuova Polo Harlekin, presenta le stesse combinazioni cromatiche della fortunata antenata, con base rossa (tetto e telaio), e tutte le altre componenti, come sportelli, cofano, paraurti, ecc, di colore diverso l’uno dall’altro.
A questo punto, bisognerà vedere se, dopo 26 anni, accadrà la stessa cosa del passato e la casa riceverà richieste di ordini per questo “prototipo”, oppure rimarrà un pezzo unico e celebrativo.
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