La batteria è un organo dell’automobile, tanto semplice, quanto essenziale, per il corretto utilizzo del veicolo, ma sappiamo davvero come funziona e come curarla?
Statisticamente, la maggior parte delle volte che si rimane in panne con l’auto, la colpa è sua, della batteria, ed ovviamente anche un po’ nostra, perché non l’abbiamo trattata come si doveva. Bastano davvero poche accortezze, per evitare quella spiacevolissima sensazione di dover abbandonare la nostra fidata compagna, per tornare a casa, a piedi.
L’accumulatore svolge, se ci pensiamo, una delle funzioni più importanti nella vettura, se non la più importante in assoluto, essendo, la prima “operaia” che ci permette di accendere il veicolo, grazie allo spunto elettrico che fornisce agli organi meccanici, in particolare al motorino d’avviamento che, come dice il nome “avvia” il motore. Nelle auto moderne, più del passato, la batteria deve essere sempre completamente efficiente, poiché sollecitata da una moltitudine di apparecchiature elettroniche presenti sul veicolo, che hanno bisogno di corrente per funzionare (pensiamo alla maggior parte degli optional del veicolo, di cui, pochi, anzi forse nessuno, ha funzionamento manuale o meccanico).
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Esistono in commercio vari tipi di batterie per veicoli, che vengono divise in 4 macro categorie, che sono: classica batteria al piombo/acido (la più comune fino a pochissimo tempo fa), le più moderne batterie AGM ed EFB (quest’ultime indicate per i modelli dotati di start&stop automatico), le batterie al GEL (ormai in disuso sulle auto, ma ancora in voga sulle moto), ed infine, le batterie agli ioni di litio (per intenderci quelle montate sulle vetture elettriche ed ibride, che in realtà, fungono da motore per il veicolo).
Scegliere una batteria, è comunque, un operazione abbastanza semplice: consultando il libretto di istruzioni del veicolo, scopriremo l’amperaggio e lo spunto di cui necessita il nostro motore, e dovremo acquistare la batteria, non solo in base a questi due dati, ma anche in virtù delle dimensioni dell’alloggiamento che la dovrà contenere, ed alla posizioni dei poli (esempio con positivo a destra o sinistra perché altrimenti il rischio è che i morsetti dell’auto non arrivino al collegamento).
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Per misurare la tensione, e quindi, l’efficienza della batteria, abbiamo bisogno di uno strumento chiamato tester, molto semplice da utilizzare. Predisponendo il misuratore a 20V e corrente continua (DC), posizionando le punte dl misuratore, sui poli della batteria, rosso positivo(+) e nero negativo (-), a motore spento, scopriamo in che stato è la nostra “pila”. Diciamo che fino a 12,50 abbiamo un prodotto totalmente efficiente che non ha bisogno di manutenzione, al di sotto di questo dato e fino ai 12,30 sarebbe il caso di ricaricarla perché dà il primo avvertimento di iniziarsi a scaricare, al di sotto di questo numero, molto probabilmente dovremmo cambiare la batteria, perché, come si dice in gergo, non tiene più la carica, oppure va verificato l’impianto elettrico, per scongiurare rischi di dispersione di corrente.
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I fattori che danneggiano l’accumulatore della macchina, sono davvero molti, ed in questo articolo elencheremo i più comuni, e quelli a cui potremmo porre rimedio senza grossi sforzi.
In primis troviamo la distrazione, anche se ormai le auto sono dotate di segnalatori acustici, spesso ci si dimentica le luci interne accese o addirittura i fari, o le 4 frecce. Troviamo poi, come causa di “malattia elettrica”, i cambiamenti improvvisi di temperatura, non solo il freddo danneggia gli elettrodi, ma anche il forte caldo fa un discreto “lavoro” in questo senso, tanto che le auto che di norma vivono al coperto, in tutte e due le situazioni non soffrono come quelle parcheggiate di solito in strada. Altra causa, purtroppo la più frequente, in questi mesi di chiusure a causa della Pandemia da Covid 19, è l’inutilizzo prolungato, poiché, seppur non utilizziamo l’auto, ci sono sempre piccoli componenti elettrici che richiedono di essere alimentati, specialmente, come dicevamo all’inizio, nelle automobili moderne. Nei casi in cui si è consapevoli di non poter accendere l’auto per un tempo prolungato, il suggerimento è quello di staccare un polo della batteria, o se si ha un garage, di alimentare sempre la vettura con un mantenitori di carica intelligente ed a carica lenta. In condizioni normali, comunque, una batteria auto dura, in media 5 anni, ma come visto, il buon funzionamento e la longevità, dipende dal tipo di utilizzo e da quanta accortezza abbiamo noi nella manutenzione.
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