Un tempo si diceva modificare l’auto, oggi, come per tantissimi altri termini di uso comune, si è preso in prestito dall’inglese: “tuning”, vediamo fino a che punto è consentito dalla legge.
La storia dell’uomo, credo sia iniziata “modificando” qualcosa, in base al proprio gusto estetico o alle proprie esigenze, e, questa prassi non ha lasciato indenni i veicoli. Fin da bambini, chi non ha mai messo una carta, o un bicchiere di plastica fra i raggi della bici, per ascoltare il sound che provocava, sentendosi easy rider?
Poi, crescendo, è arrivato il cinquantino, e, quelli della mia generazione, ricordano le giornate sotto casa per montare la “proma”, già all’epoca, anche se meno informati di oggi, eravamo consapevolmente dei “fuori legge” (ricordo che tiravo la “frizioncina” del Piaggio Si, per spegnerlo e metterlo in modalità “bicicletta”, quando incontravo un posto di blocco, perché faceva un rumore esagerato), perché con le modifiche il motorino veniva sequestrato in un eventuale controllo delle forze dell’ordine.
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Finalmente cresciuti, solo anagraficamente (perché in realtà, sotto sotto, siamo rimasti quei bimbi che giocano a modificare la bmx), abbiamo iniziato a modificare le automobili. Lo si fa per passione, per un gusto estetico, per avere un esemplare unico, e, spesso, per avere prestazioni da super car, ovviamente sempre con un occhio alla sicurezza. Purtroppo però in Italia ci sono delle limitazioni importanti, aggravate da una burocrazia insormontabile. Dunque, anche quando sarebbe fattibile omologare delle modifiche tecniche, che rendono i veicoli addirittura più sicuri di quelli usciti dalla fabbrica, ci si scontra con un mare di scartoffie e con dei controlli eseguiti da tecnici, che, mi spiace dirlo, di tecnica conoscono poco.
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In realtà, si fa molto prima a descrive quello che si può fare, senza la necessità di far ri-omologare il veicolo presso gli uffici della motorizzazione (operazione molto complicata, a patto di non essere un costruttore di automobili).
Si posso oscurare i vetri con pellicole adesive, ad eccezione del parabrezza e dei finestrini anteriori; è legale anche il montaggio di appendici quali: portapacchi, portabici ed altri, purché omologati a normativa europea. Per le ruote, e le dimensione dei cerchi, tasto dolente per gli appassionati, senza dover far omologare la vettura, è possibile sostituire l’equipaggiamento originale con le varie misure già riportate sul libretto dal costruttore, fondamentale, però, rispettare il codice di velocità del pneumatico. Consentiti alettone e minigonne purché rimangano nei limiti della carrozzeria dell’auto senza sporgere da quest’ultima, non consentito invece modificare l’assetto del veicolo con sospensioni più basse rispetto alle originali. Ok anche per barra duomi e silenziatore di scarico, purché omologato Cee (non va riportato sul libretto di circolazione); nessuna limitazione invece per il tuning audio, a patto, ovviamente, di rispettare in strada le norme sull’ inquinamento acustico.
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Pesanti le sanzioni per chi non rispetta le norme: partono da 422€ oltre al ritiro della carta di circolazione ed in alcuni casi, l’obbligo alla revisione forzata presso un centro abilitato o gli uffici della motorizzazione.
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