La tassa di proprietà auto, rappresenta uno dei costi “arcaici”, che ci portiamo dietro dal 1952. Odiato dagli automobilisti perché, come il canone Rai, il solo fatto di essere proprietario di un bene, ne implica il pagamento della tassa, a prescindere dall’utilizzo dello stesso.
Purtroppo, seppur, il governo ha ammorbidito, e derogato il pagamento di alcune tassazioni, così, in linea di massima, non è stato fatto per il bollo. In alcuni casi, ci hanno, però, pensato le Regioni, solo 4, e sono: Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e Lombardia. Ovviamente queste aree geografiche, non sono state esentate dal pagamento, e non hanno ricevuto sconti, ma è stato semplicemente posticipato il termine per mettersi in regola:
Emilia-Romagna: proroga fino al 31 marzo;
Lombardia: entro il 31 gennaio;
Veneto: entro il 30 giugno;
Piemonte: entro il 20 gennaio.
Quindi in linea di massima, chi si aspettava un aiuto per il 2021, facendo leva sulla grave crisi economica che attanaglia il nostro paese, a seguito della Pandemia sanitaria generata dal Corona Virus, purtroppo è rimasto deluso, dal disinteresse delle istituzioni a riguardo.
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Le categorie di veicoli, invece, esenti dal pagamento di questa tassa, com’era già negli anni passati, sono: gli invalidi (sempre che il veicolo non superi la cilindrata di 2.000cc se benzina e 2.800cc se diesel), i proprietari di auto ibride o elettriche (non a vita, ma per un periodo di tempo dalla data di immatricolazione, diverso da regione a ragione, comunque non inferiore a 3 anni dall’acquisto), ed infine, i proprietari di veicoli d’epoca con oltre 30 anni di vita.
Unica variante degna di nota, a livello nazionale, è stato il rimborso della tassa automobilistica 2020, agli operatori del settore, quali: taxi, ncc, autobus non di linea.
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Il bollo, può essere pagato sia online, sul sito dell’ Aci o quello dell’Agenzia delle Entrate, oppure fisicamente (ottenendo anche il rimborso cashback), nelle agenzie sul territorio, che si occupano di questa pratica, come: Aci, ricevitorie Lottomatica, Sermetra, Posta e banca. Per conoscere l’importo da pagare e/o la scadenza è semplicissimo, basta inserire la targa del veicolo, all’interno del sito dell’ Aci o in quello dell’ Agenzia delle Entrate, oppure recarsi in uno dei punti fisici elencati sopra.
Essendo il bollo, una tassa di proprietà, e non più di circolazione, come una volta, spetta esclusivamente, a chi era intestatario del veicolo alla scadenza. Dunque, se acquistate una vettura di seconda mano, salvo che il bollo non scada dopo pochi giorni, non dovrete pagarlo, perché risulterà, fino alla scadenza, in capo al venditore, e voi sarete esonerati, per l’anno in corso, avendo l’atto di vendita del veicolo che farà da prova, in caso di erronea contestazione da parte dell’Agenzia delle Entrate.
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Ad esempio, se acquistate una vettura il cui bollo scade a dicembre, ma voi ne diventati proprietari il primo febbraio, a prescindere che la utilizzerete per 11 mesi, il bollo non spetta a voi, ma è di competenza del venditore, che seppur ha utilizzato l’auto, per un solo mese, ne è responsabile per il corso di validità annuale. A voi, servirà semplicemente conoscerne la data di scadenza, per regolarizzarvi nell’anno successivo, se ancora ne sarete proprietari, perché, addirittura, se vendete l’auto, prima di dicembre non risulterete, per niente, nei registri di pagamento.
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