Come cambiano i tempi! Fino agli anni ’90, il sogno degli adolescenti era rappresentato da veicoli a 2 ruote, il mitico Boxer2, il Ciao, la vespa Special. Oggi il “desiderio” è a 4 ruote.
Chi dei nostri lettori, non ha contato i giorni che lo separavano dal suo quattordicesimo compleanno, sperando che i genitori gli facessero trovare in garage, il regalo tanto richiesto, il “motorino”. Il vento tra i capelli (il casco non era obbligatorio), il sapore della libertà che ci faceva sentire Easy-Rider dopo pochi km percorsi, come se avessimo solcato la Route66. Ci sentivamo Fonzie in sella ai nostri bolidi di metallo, delle bici col motore. A 15 anni si iniziava a studiare, per arrivare a 16, e conseguire il “patentino” (Patente A) per guidare finalmente la MOTO 125, col casco stavolta, ma comunque le ragazze impazzivano letteralmente quando arrivavi al “muretto”.
Oggi, i ragazzi, chiedono la “macchinetta”. Ma cosa sono questi “giocattoli” a quattro ruote? Si chiamano in realtà, quadricicli leggeri, ed hanno un peso massimo inferiore ai 350 Kg, come prevede il codice della strada. La maggior parte monta un motore diesel, con cilindrate comprese tra i 400cc ed i 600cc,e, potenza di circa 5cv, anche se il mercato si sta evolvendo con motorizzazioni elettriche. La velocità massima è di 45 km/h come previsto per i ciclomotori, anche se, alcune abitudini (malsane) non sono cambiate con le generazioni, perché, come si faceva un tempo, i ragazzi “modificano” questi veicoli per raggiungere prestazioni “emozionanti”; oggi lo chiamano “tuning”, ma il senso è lo stesso. Per guidarle su strada, è necessario il conseguimento della patente AM o superiore.
Queste vetture, sono praticamente la riproduzione esatta di una vera auto a dimensioni standard, con gli stessi optional ed, ahimè per i genitori che finanziano, spesso hanno dei prezzi superiori a quelli di un’ utilitaria di buona fattura. Indicativamente i prezzi vanno da un minimo di 9.000,00€ ad un massimo di 16.000,00€ per i modelli elettrici, senza tener conto degli accessori e dei costi di manutenzione, oltre a quelli assicurativi, che lievitano dato il rischio “danni” derivanti dalla guida di un “pilota” poco esperto data la giovane età.
Seppur si possa tranquillamente affermare che questo concept sia nato in Italia con la Piaggio (Ape 50 e Galassia 50) e la Casalini (quest’ultima già dal 1970 produceva il Sulky), è la Francia a fare da padrona sul mercato, detenendo oltre i 50% dell’esportazione mondiale con 3 fabbriche molto apprezzate nel settore (Ligier, Chatenet e Aixam).
La Ligier, attualmente produce un solo modello, la JS 50, che, però, ha riscosso un successo incredibile, ed è proposta in 6 allestimenti diversi.
La Chatenet, ha adottato la stessa politica della diretta concorrente, producendo al momento la CH46, in 5 diversi allestimenti.
La Aixam, invece, a differenza dei competitor, offre un ventaglio di soluzioni adatte ad ogni esigenza ed a ogni tipo di cliente. In catalogo troviamo: la gamma City, la Coupé, la Crossover, la E-City (versione elettrica della City) è la E-coupé. Ma la vera rivoluzione della casa francese sono i MINI TRUCK, ovvero minuscoli veicoli commerciali con le stesse caratteristiche del MINI AUTO.
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